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22 aprile 2025
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Gad Lerner lascia Repubblica, spostata verso NATO e Israele
di Paolo Mossetti

Si sta parlando molto della fine della collaborazione di Gad Lerner con il Fatto Quotidiano, ma poco del perché era iniziata, nell'ormai lontano 2020.

«In poche settimane, Repubblica è già cambiata. Non la riconosco più», scrisse Lerner all'indomani dell'arrivo di Maurizio Molinari al posto di Carlo Verdelli per spostare più "al centro", e con tutta evidenza su posizioni filoatlantiche e filoisraeliane più rigide il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari.

«Non più dividere il mondo nelle vecchie categorie destra-sinistra», «sono un uomo che crede nelle leggi di mercato…», e «interpretare il presente senza essere prigionieri del passato», le parole d'ordine d nuovo direttore. In disaccordo con la sua linea di politica estera (Medio Oriente in particolare) andò via anche Bernardo Valli, il decano degli inviati italiani.

Molinari utilizzò invece da Gerusalemme le corrispondenze di Sharon Nizza, candidata alla Camera con il Popolo della libertà nel 2013, a lungo collaboratrice della giornalista e poi deputata (Pdl) Fiamma Nirenstein presso la commissione esteri della Camera.

E, qualche mese fa, questo fu il commento di Lerner: «La malinconica, ingloriosa uscita di scena del duo Molinari&Elkann, rispettivamente direttore editoriale e presidente di Gedi, stride con l’arroganza che contraddistinse la loro presa di possesso, quattro anni fa, dell’ammiraglia Repubblica».

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