Papa di speranza
di Santina Sconza

Lunedì dell'angelo è il giorno in cui annuncia che “non è qui, è risorto”.

La morte di Papa Francesco in questo giorno per i cattolici è una chiusura profondamente spirituale di un pontificato che ha sempre cercato di portare il Vangelo nella vita quotidiana.

L'annuncio della resurrezione appare, per molti fedeli, come un segno potente.

Diranno di te che eri un populista, diranno che eri un conservatore, diranno che eri un pacifista, diranno tanto cose su di te, forse giuste, forse sbagliate, ma sei entrato nel cuore di tanti: atei, credenti, popoli di ogni religione.

A volte ci hai fatti arrabbiare, come quando non eri favorevole all'aborto perché la vedevamo come una tua intromissione nelle questioni dello stato.

Ci hai fatto arrabbiare quando non hai fatto nessun accenno alla morte di Gino Strada. Proprio oggi è il suo compleanno, e sono sicura che lo incontrerai oggi lì dove andrai tu.

Ma eri tu, Francesco, Papa di passione e di speranza. Di speranza per gli umili, per i reietti, per chi subisce la guerra e la fame.

Hai voluto celebrare la Pasqua, hai voluto accogliere lo spietato vicepresidente Vance perché non ti sei sentito di cacciarlo dal tempio ma di accoglierlo, perché la speranza che predicavi l'hai avuta tu fino alla fine.

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