Via crucis e bandiera palestinese
di Antonio Matteini

Senza voler mettere - è proprio il caso di dirlo - in croce nessuno; credo che questa vicenda piccola, sia in realtà interessante per capire gli umori nelle piazze virtuali e dunque poi in quelle reali.

Il pomo della discordia è una bandiera palestinese (mia tra l'altro) che alcuni compagni a cui l'avevo consegnata hanno esposta durante la rievocazione storica della passione di Cristo che tutti gli anni (tempo permettendo) si svolge a Grassina.

Io essendo in corteo come figurante non ho partecipato all'azione.

Una signora ha pubblicato un post la cui tesi in sintesi è "una festicciola di paese non è il luogo adatto per esporre bandiere divisive".

Quel "comunque la si pensi" la dice lunga... come vuoi pensarla su un genocidio? Condanni chi lo porta avanti, c'è poco da pensare!

Ed infatti, per fortuna la risposta della piazza virtuale è stata - chiaramente con sfumature molto diverse - di condanna non rispetto a chi aveva esposto la bandiera, ma chi l'aveva ritenuto inopportuno.

In mezzo a le contraddizioni che conosciamo, si sono esposti coi propri commenti anche esponenti e consiglieri comunali del PD... certo senza inneggiare allo smantellamento di Israele, ma hanno preso posizione ritenendo opportuno il gesto e opportuno approfittare della rievocazione storica del martirio di un palestinese di 2000 anni fa per tenere focalizzata l'attenzione sulle sofferenze a cui vanno incontro i palestinesi oggi.

Lontano da qualsiasi ragionamento di possibile strategia politica, sono contento che la gente con cui condivido la mia quotidianità abbia affrontato così questa vicenda.

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