Cristiani palestinesi: Israele rovina Domenica delle Palme
di Leandro Leggeri

Domenica 13 aprile, migliaia di cristiani palestinesi provenienti dalla Cisgiordania non hanno potuto partecipare alle celebrazioni della Domenica delle Palme a Gerusalemme a causa delle restrizioni imposte dalle autorità israeliane. Lo riporta Middle East Eye in un aggiornamento pubblicato nel suo live blog.

Nonostante le richieste di permessi religiosi per accedere alla città vecchia, la maggior parte dei fedeli ha ricevuto un rifiuto o non ha ottenuto risposta. Solo un numero limitato di persone ha potuto accedere alla Chiesa del Santo Sepolcro, luogo simbolo della cristianità, nel cuore della città santa.

Le restrizioni hanno riguardato anche i cristiani della Striscia di Gaza: centinaia di permessi concessi in precedenza sono stati annullati pochi giorni prima delle celebrazioni pasquali.

Le autorità israeliane hanno giustificato la decisione con esigenze di sicurezza, ma la misura ha suscitato la condanna da parte di esponenti religiosi e organizzazioni per i diritti umani, che denunciano una violazione della libertà di culto.

Il Patriarcato Latino di Gerusalemme, così come altri rappresentanti delle Chiese locali, ha espresso preoccupazione per l’impossibilità di migliaia di fedeli palestinesi di esercitare liberamente il proprio diritto a partecipare alle liturgie nella città santa.

Israele ha già imposto in passato restrizioni simili durante importanti festività religiose, sia cristiane che musulmane, alimentando le accuse di discriminazione sistematica nei confronti dei palestinesi, a prescindere dalla loro fede.

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