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12 aprile 2025
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Punito per essere il prodotto dell'occupazione
di Rosa Rinaldi

Israele ha liberato, dopo 10 anni di detenzione, un ragazzino arrestato quando ne aveva 13: Ahmed Manasra.

Leggo sui social la rabbia per il rilascio di questo "selvaggio assassino" che avrebbe scontato putlre "troppo pochi anni per ciò che ha commesso".

È incredibile il razzismo che emana sta gente, una nube tossica e mefitica direttamente proporzionale alla capacità delinquenziale di capovolgere la verità.

Manasra è stato arrestato quando aveva 13 anni, dopo essere stato selvaggiamente picchiato e investito da un'auto, contornato da una folla di barbari che gli gridava: "crepa" " muori bastardo". Riportò anche gravi ferite.

La sua colpa è stata quella di essere in compagnia di suo cugino che accoltellò due coloni. Il cugino fu ucciso da un passante armato (come nel far West, a proposito di selvaggi...) e Manasra investito, picchiato e arrestato.

Il tutto per il ferimento di due coloni. Quei barbari illegali che in terra d'altri neanche ci dovrebbero stare. Gli amici di Ben-Gvir, il terrorista kahanista.

Se un italiano accoltellasse un delinquente che vuole rubargli la terra o la casa verrebbe celebrato come un eroe. Il cugino di Manastra e Manasra stesso, invece, perché palestinesi e figli di una popolazione occupata dai nostri alleati occidentali israeliani, sono considerati terroristi assassini, anche da parte di certi "giornalisti" italiani.

L'avvocatessa della difesa Lea Tzemel descrisse la condanna a 12 anni di carcere come «inconcepibile». I giudici, ha spiegato: "hanno totalmente ignorato 50 anni di occupazione militare" dei territori palestinesi, ossia lo sfondo in cui avvenne il ferimento del ragazzo israeliano.

Manasra ha subito terribili ingiustizie: interrogatori durissimi e umilianti senza avvocato, tortura, isolamento.

Un orrore così grande da causargli problemi psichici (schizofrenia, deliri, manie suicide).

Ha subito quello che un cane subisce quando un padrone crudele lo punisce perché osa reagire alla catena e alle torture quotidiane.

Amnesty più volte ha fatto appelli per un suo rilascio immediato, ma cosi non è stato.

Un orrore così vasto che non si può immaginare, agito sulla pelle di un bambino che ha come unica colpa quella di essere la vittima di un sistema crudele costruito sull'apartheid e sulla colonizzazione.

E questa è solo una delle infinite storie di infinita crudeltà che subisce il popolo palestinese da decenni e decenni.

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