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11 aprile 2025
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Da prigione a cielo aperto a campo di sterminio
di Alessandro Ferretti

E’ ormai chiaro: non ci sarà mai ritorno allo status quo ante. Israele si è ormai imbarcato nella “soluzione finale” del “problema palestinese”. L'obiettivo, formulato ormai come un mantra dai politici israeliani, è che bisogna cogliere l’occasione per andare fino in fondo, e che quindi tutti i palestinesi che vivono a Gaza e in Cisgiordania vanno cacciati via.

Sin dall'inizio del genocidio Israele continua a cercare paesi stranieri sui quali scaricare l'intera popolazione palestinese, ma le probabilità che ci riesca sono bassissime. Nessun paese ha intenzione di accettare in permanenza la presenza centinaia di migliaia di persone sopravvissute a crimini atroci, per non parlare del fatto che molte di loro nonostante tutto quello che hanno subito non hanno alcuna intenzione di lasciare la loro terra, quindi Israele si sta attrezzando per scacciare via tutti tramite altre vie. Secondo 972mag, il piano è quello di “radunare la popolazione in una o più enclavi chiuse per poi lasciare che la fame, la disperazione e la mancanza di speranza facciano il resto. Chi è rinchiuso dentro vedrà che Gaza è stata completamente distrutta, che le sue case sono state rase al suolo e che non ha né un presente né un futuro nella Striscia. A quel punto, secondo l'idea israeliana, i palestinesi stessi inizieranno a spingere per l'emigrazione, costringendo i paesi arabi ad accoglierli.”

Per quanto riguarda le enclavi il piano è a buon punto: oltre il 60% della Striscia è interdetta ai palestinesi, e come mostra la mappa qui sotto basteranno ancora un paio di ordini di sgombero forzato per dividere il territorio rimasto in quattro zone separate.

Difficilmente si può immaginare un’idea più atroce di questa: infliggere sofferenze talmente spietate, prolungate e dolorose da spingere un intero popolo ad autodissolversi. Ma è un’idea comunque impraticabile: pensare che i paesi arabi possano essere forzati in questo modo ad accettare un fiume di deportati politraumatizzati è pura follia. Già adesso molti di questi paesi sono governati da regimi dittatoriali sostenuti dall’Occidente e hanno gravi problemi di consenso interno: la presenza di centinaia di migliaia di vittime della ferocia occidentale potrebbe far saltare la già fragile tenuta di quei regimi, e i loro successori potrebbero generare problemi per Israele molto più grandi della presenza dei palestinesi a Gaza.

Purtroppo però è orrendamente chiaro a tutti quelli che sono rimasti umani che i genocidari e dei loro complici non hanno alcun interesse per queste considerazioni. Nella loro folle corsa verso il solipsismo sono convinti di essere loro stessi a creare la loro realtà, quindi porteranno comunque avanti il loro piano di massima crudeltà inflitta fino all’ultimo palestinese. Lo scenario che abbiamo davanti è quindi oltre l’atroce: un’interminabile e inesorabile campagna di sterminio di una popolazione totalmente inerme, che faccia da laboratorio ad un’analoga campagna da portare avanti in Cisgiordania fino alla completa espulsione dei palestinesi dalle loro terre, portando così a compimento il criminale progetto sionista iniziato oltre un secolo fa.

Cari disumani che vi rifiutate di prendere posizione o fate finta di non sapere o non esistere: sappiate che dovrete reggere questa scelta non per giorni, non per mesi, ma per anni. Dovrete continuare nella vostra patologica recita di “brave persone che tacciono di fronte a un genocidio” per ancora moltissimo tempo, e ogni giorno in cui continuerete a tacere e a fingere di non sapere non farà che accrescere la vostra disumanità e il disprezzo nei vostri confronti da parte di un mondo che lentamente sta prendendo coscienza di quanto siano atroci i crimini di cui siete complici.

Anche negli Stati Uniti è chiara un’inesorabile tendenza: secondo un recente sondaggio, il 53% degli statunitensi hanno un’opinione negativa di Israele, e nelle fasce di età più giovani questa percentuale è maggioritaria perfino tra i repubblicani.

Anche in Italia, nonostante domande decisamente tendenziose (il “rifiuto di Hamas di rilasciare gli ostaggi” è una bugia veramente oltre lo sfacciato), un rarissimo sondaggio mostra che quasi l’80% dei rispondenti ritiene che Israele sia in torto, e tra essi oltre la metà esprime una condanna senza appello alcuno.

Quindi, cari ignavi dagli altisonanti titoli di studio: se aveste un briciolo di cervello capireste che non è solo per umanità, che bisogna opporsi al genocidio, ma anche per vostra convenienza.. ma il vostro problema è proprio questo: non avete nè umanità nè intelligenza, perché quando si perde la prima, la seconda rimane priva di guida e quindi di senso. Proseguite pure con il vostro teatrino e con il vostro delirio di onnipotenza che vi fa credere che qualcuno vi terrà al riparo dalle conseguenze delle vostre scelte: il conto alla rovescia è iniziato da tempo e non durerà all’infinito.

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