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11 aprile 2025
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Von der Leyen alla Knesset
di Rossella Ahmad

Non so se il discorso della von der Leyen dinanzi alla knesset sia roba vecchia o recente. Sta circolando adesso e adesso lo vedo.

Piccola divagazione: per chi non lo sapesse, la knesset (che il giornale Ha'aretz definì popolata da "avventurieri con le mani in pasta dappertutto, alcuni Hasidim sciocchi, altri pagani, altri mascalzoni e altri semplici affaristi (e molti di loro appartengono a più di una categoria. E la manciata di persone degne che in qualche modo sono finite lì sono state ormai ridotte alla sottomissione") fu costruita sulle rovine di Sheikh Badr, ribattezzata dagli usurpatori Givat Ram dopo la conquista manu militari.

Appartenente al Patriarcato Greco-Ortodosso di Gerusalemme, i legittimi proprietari ne ricevettero compensazione solo nei tardi anni '90. La sua costruzione fu finanziata dal diversamente filantropo James de Rothschild, che ne fece dono allo stato d'Israele, tanto per reiterare chi fossero gli sponsor ed i realizzatori di questo infame progetto coloniale.

Torno alla Leyen, degna rappresentante di quel piccolo cuore nero che in Europa non ha mai cessato di battere. Nel suo discorso dinanzi a tanta platea ha fatto riferimento nientemeno che al Talmud ed ha ribadito per l'ennesima volta che Europa ed Israele condividano gli stessi valori. Quelli del Talmud, appunto.

Ce ne eravamo accorti. Solo che è stata una sorpresa. Pensavamo che i valori del Ku Klux Klan appartenessero ai delinquenti, che fossero sbagliati, e che dovessimo dissociarci da essi con orrore. Balle spaziali. Ci hanno riportato sulla terra con violenza, e che terra.

Ed abbiamo anche visto la fine che ha fatto il civismo superlativo di cui si riempiono la bocca da anni per attirare nella rete quanti più boccaloni possibile. Non ne sentivamo il bisogno, ma esso si è definitivamente polverizzato dinanzi alle fosse comuni di Gaza, su cui non solo sono stati silenti, ma complici e correi.

Voglio sentirli ancora una volta parlare in quei termini, e con me tutti coloro che hanno visto con orrore di cosa sono capaci questi misantropi, odiatori del genere umano - o almeno dei ceti subalterni.

Questo per restare alle élite predatorie. Che hanno tuttavia una loro claque nella zona grigia che separa i detentori del capitale dai servi della gleba. Abbiamo visto in azione anche loro, da anni. Un centro ibrido, ideologicamente amorfo, senza più linee di demarcazione che ne separino le istanze, né più sinistra né più destra, uguali, simili, intercambiabili su tutte le questioni vitali del nostro tempo. Abbiamo visto la loro indignazione a comando su evasione fiscale e reddito di cittadinanza, la loro adesione sempre e comunque alle guerre dell'impero, al conformismo più piatto e desolante, alla demolizione controllata di ogni libertà di pensiero e parola se non all'interno di un perimetro risicatissimo di politicamente corretto da cui non si può più uscire, pena la gogna sociale e la messa al bando perpetua.

Li abbiamo visti grandemente indignarsi per l'Ucraina - ricordo tutto: nomi, post, battimenti di petto, militanza costante e commossa persino nei gesti umanitari del raccogliere abiti, cibo, medicinali e denaro per un popolo già supportato dall'Impero a suon di miliardi di dollari - e serbare il silenzio più imbarazzante verso la morte di un popolo innocente, tra crimini inauditi e menzogne cosmiche, senza provarne vergogna.

Mi chiedo cosa provino al pensiero di essere a metà strada tra Calenda e Salvini, non completamente né l'uno né l'altro ma con molto sia dell'uno che dell'altro.

Mi chiedo in realtà se abbiano la capacità di elaborare un'opinione diversa ed alternativa rispetto ai politici di riferimento, agli schieramenti farlocchi di appartenenza, al velinaro preferito.

Sgamati tutti, tra l'altro, come i parlamentari della knesset. Sciocchi, pagani, affaristi, mascalzoni e molti di loro appartengono a più di una categoria.

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