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1000 militari aviazione israeliana in lettera aperta: basta guerra
di
Mauro W. Giannini
Un gruppo di 1.000 riservisti dell'Aeronautica Militare israeliana, parte dei quali in servizio, ha chiesto giovedì il ritorno di tutti i prigionieri nella Striscia di Gaza, "anche se ciò significa porre fine alla guerra".
"La continuazione della guerra non favorisce nessuno degli obiettivi dichiarati e causerà la morte di ostaggi, soldati dell'esercito israeliano e civili innocenti", si legge in una lettera pubblicata dai riservisti sui media israeliani.
La lettera chiede il "ritorno immediato" dei prigionieri israeliani da Gaza, affermando che la guerra attuale è in corso per "interessi politici e personali".
"Solo un accordo può consentire il ritorno degli ostaggi in sicurezza, mentre la pressione militare porta principalmente all'uccisione di ostaggi e alla messa in pericolo dei nostri soldati", hanno affermato i riservisti, invitando gli israeliani "a mobilitarsi per l'azione".
Tra le firme della lettera c'era anche l'ex capo di stato maggiore Dan Halutz.
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato in una nota che i firmatari della lettera "sono un gruppo di estremisti estremi che stanno ancora una volta cercando di distruggere la società israeliana dall'interno".
Il premier ha accusato i firmatari di "agire per un unico obiettivo: far cadere il governo. Non rappresentano né i soldati né l'opinione pubblica".
Il Ministro della Difesa Israel Katz ha affermato che la lettera mina la "legittimità" della guerra israeliana a Gaza, esortando i vertici dell'esercito e dell'aeronautica a gestire la questione "nel modo più appropriato".
Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, il capo dell'aeronautica ha deciso di licenziare i riservisti attivi che avevano firmato la lettera, senza menzionarne il numero.
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