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06 aprile 2025
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Ennesimo crimine smascherato
di Alessandro Ferretti

L'ennesimo crimine israeliano smascherato, ma i propagandisti del genocidio sono già pronti a giustificare tutto. Le ambulanze su cui viaggiavano i quindici paramedici palestinesi giustiziati a freddo domenica 23 marzo dai soldati dell’esercito israeliano a Rafah non viaggiavano a luci spente, come affermato dall’esercito israeliano. Avevano fari e lampeggianti blu accesi, e le vittime delle esecuzioni indossavano le uniformi catarifrangenti arancioni della Mezzaluna Rossa.

Lo dimostra incontrovertibilmente un terrificante video di sei minuti girato da uno dei paramedici ammazzati, trovato sul telefono che era addosso al suo cadavere e diffuso stamane dal New York Times.

Il video, oltre a mostrare le immagini delle ambulanze, registra i suoni dell’imboscata degli eroici soldati israeliani agli infermieri disarmati: cinque minuti di fuoco ininterrotto di mitragliatrici, con comandi urlati in ebraico e la voce dell’infermiere che prega disperatamente per la sua vita. Tra le altre cose, l’infermiere (pienamente consapevole che verrà ammazzato) chiede perdono a sua madre: ”Perdonami mamma, ho scelto questa strada [professionale] perché volevo aiutare la gente.”

L’ultima (in ordine di tempo) falsità deliberata diramata dal governo israeliano viene così clamorosamente smentita, ma non illudiamoci che basti questo a cambiare qualcosa. Israele ha una pluridecennale tradizione di depistaggi e insabbiamenti e ha messo su un meccanismo ben oliato, che grazie all’indispensabile complicità dei governi e media alleati dei genocidari garantirà non solo la piena impunità ai mandanti di questo e altri atroci crimini, ma addirittura la paradossale santificazione dell’”unica democrazia del Medio Oriente”.

La procedura standard di insabbiamento è sempre la stessa, come viene raccontata in un meticoloso articolo uscito su un giornale israeliano e qui tradotto. In questo caso, prima di tutto Israele ha cercato in ogni modo di nascondere la sua atrocità. L’insabbamento è stato letterale, nel senso che gli assassini dei paramedici hanno sotterrato nella sabbia i corpi e financo le ambulanze in buche scavate con bulldozer. Inoltre, l’esercito ha negato di sapere qualcosa delle ambulanze e ha impedito per quattro giorni ogni accesso alla scena del crimine.

Una volta che i soccorritori hanno cominciato a ritrovare le ambulanze e i cadaveri degli infermieri (nascosti così bene da richiedere un’intera settimana di scavi per il recupero), Israele ha affermato nientemeno che “l’esercito non spara sulle ambulanze a caso”, che “le ambulanze venivano usate come copertura dai terroristi” e che le vittime erano “nove terroristi di Hamas”, facendo anche il nome di uno di loro (che però non era affatto tra le vittime). La sfacciataggine ha sfondato anche la barriera dei ridicolo, come quando l’esercito ha giustificato il tentativo di seppellire per sempre le prove dicendo che i soldati “pensavano che ci sarebbe voluto del tempo prima che si coordinasse il recupero dei cadaveri con l’ONU e con la Mezzaluna Rossa”.

Una volta dimostrato che i giustiziati invece erano effettivamente infermieri della Mezzaluna Rossa, la versione cambia: sembravano terroristi perché avevano “comportamenti sospetti”, l’arrivo delle ambulanze “non era stato coordinato e avevano sia i fari che i lampeggianti spenti”, e con suprema faccia tosta l’IOF deplorava pure il “continuo uso di infrastrutture civili e mediche da parte dei terroristi”.

Ora anche questa bugia è stata scoperta, ma niente paura: la sceneggiatura prevede l'apertura di un'indagine ufficiale da parte della magistratura israeliana che riguarderà solo i soldati esecutori materiali (non i loro comandanti, ovviamente). Gli innumerevoli precedenti di queste inchieste ci dicono già cosa succederà in seguito: qualche mese/anno, i soldati sotto inchiesta verranno tutti assolti o, nel migliore quanto raro dei casi (meno dell’1% delle inchieste aperte), condannati a pene risibili poi rapidamente condonate.

Per riabilitarli, i perpetratori verranno quindi invitati in pompa magna nei talk show delle tv israeliane dove reciteranno le parti degli eroi difensori della patria vittime di un sistema giudiziario ingiusto e persecutorio.

E di fronte a tutto questo, ci saranno i soliti nostrani propagandisti della pulizia etnica che diranno "uh ma vedete che meravigliosa democrazia che è Israele, certo a volte sbaglia giustiziando a freddo quindici infermieri innocenti ammanettati, ma la condanna di due soldati semplici a venti giorni senza poter mangiare le merendine al cioccolato dimostra che Israele ha gli anticorpi democratici per affrontare con equità e giustizia le ragazzate di poche mele marce… mica come quei terroristi dei palestinesi".

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