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06 aprile 2025
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La pace si costruisce dal basso
di Andrea Battantier *

PACE! PACE!! PACE!!!

Avete visto il TG1? Della manifestazione nessun cenno.

Perché 100.000 persone in piazza per la pace a Roma non sono degne di nota. Gramellini? Stessa censura, diversa confezione.

Il PD? Indispettito, perché quando la gente scende in piazza e urla "NO ALLA GUERRA", loro sono già a compilare il bonifico per le bombe.

Ma pazienza, ci pensiamo noi a raccontare la verità: oggi Roma era un fiume di gente che ha detto BASTA (ad un certo punto sono stato fermo a via Cavour per 1 ora e mezzo e la folla continuava a scendere come un fiume in piena).

Persone in corteo opere dire basta alla follia del riarmo, basta al welfare che diventa warfare, basta agli imperialismi che ci vogliono far credere che la pace si compra con i missili.

La Russia ci attacca? Ma fatemi il piacere! L’Europa delle nazioni è più pronta a scannarsi per il gas che a difendere i diritti della gente. E questa piazza è stata una meraviglia. Donne, uomini, ragazzini, vecchi anarchici con le bandiere sgualcite.

Ho visto striscioni fatti a mano, gente che si è messa in cammino per ore, voci rauche da gridare "FUORI LA GUERRA DALLA STORIA".

E niente, il mainstream fa finta di niente. Calenda avrà già ordinato un container di gomme da cancellare per far sparire questa manifestazione dai libri di storia.

Perché questa è la differenza, vedete? C’è chi va in piazza per l’"orgoglio europeo" (che poi, orgoglio di cosa? Di chi vende armi all’Ucraina e bombe allo Yemen?) e chi invece urla "PACE E WELFARE". Due mondi.

E non si può dialogare con chi crede che la soluzione sia un F-35 in più.

Il M5S, Conte, e tutti quelli che hanno aderito hanno fatto una cosa semplice: hanno dato voce alla maggioranza silenziosa che non vuole morire per gli interessi di pochi.

E se qualcuno li chiama "pacifinti", rispondete pure: "Sì, siamo pacifisti! E voi? Siete guerrafondai o solo stupidi?".

Perché alla fine, la verità è questa: la guerra è un racket.

E oggi a Roma abbiamo iniziato a smontarlo. Con le parole, con le bandiere, con la rabbia pulita di chi sa che un altro mondo è possibile.

E se i telegiornali non ne parlano, pazienza. Noi continueremo a gridare. Perché la pace non si negozia, si costruisce. Dal basso. Sempre.

* Componente del Comitato Tecnico-Giuridico dell'Osservatorio


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