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Le nostre coscienze in una fossa comune
di
Rossella Ahmad
Ho letto l'ultimo post del regista Muccino con gli occhi velati dalle lacrime. Lacrime di amara consapevolezza nel leggere la cruda, definitiva verità delle sue parole. Tutte in fila, tutte giuste, tutte dolorose e doloranti. Chi ama la Palestina lo sa, lo sente dentro di sé come presagio di sventura. È l'ultimo atto.
I criminali hanno avuto luce verde per completare il genocidio a Gaza. È il momento giusto per agire: chi voglia restare sarà ucciso, uno ad uno, a cominciare dai bambini. Tutti tacciono, tutti applaudono, tutti si nutrono del sangue a buon mercato di Gaza.
E, per dimostrare chi è che comanda davvero, oggi il criminale in pectore è in Europa, accolto con tutti gli onori militari da uno dei tanti millantatori europei incaricati di far credere ad una platea di sciocchi che esistano ancora nozioni come sovranismo e progressismo, onde ridere di essi nella maniera più fragorosa possibile, mentre il partito unico dell'élite masso-capital-sionista mostra i muscoli ed il pugno di ferro pressato sulla testa dei popoli in lotta, per scoraggiare qualsiasi possibile tentativo di emulazione.
Così è se vi pare.
Brancoliamo nel buio, incapaci di decifrare ed interpretare un solo fotogramma di ciò che accade, e che sovverte tutto ciò in cui avevamo creduto, tutto ciò che ci avevano detto fosse giusto, morale, civile. Il bene da perseguire. L'imperativo categorico. I diritti. La democrazia.
Tutte chiacchiere.
Ed è un'amara soddisfazione la certezza di non essermi mai fidata nella vita, neanche per un attimo di follia, di questa accozzaglia di infami, dal primo all'ultimo di essi. Ne avevo ben donde, e ringrazio il mio acutissimo intuito per non aver mai dato loro un micron di credibilità. Miserabili al cubo. Fagocitatori di genti. Pianificatori neanche più occulti di un progetto ben definito di dominio globale che, fosse stato per me, sarebbe morto male non appena fatto il suo ingresso a gamba tesa nelle vite di tutti noi.
Sono davvero demoralizzata e stanca. Lascio che le parole di Gabriele Muccino esprimano dolorosamente tutto quello che ho anch'io nel cuore - un cuore che piange - di fronte alla minima moralia di un mondo allo sbando:
"Gaza non ha più futuro. Gaza è finita.
Gli assassini occidentali, guerrafondai, venditori di armi, lobbisti senza morale e legge, complici di assassini di bambini, torturatori, depravati criminali di guerra, si sono fusi in una unica macchina di sterminio e deportazione di massa.
Lo ha annunciato oggi Nethanyahu. Lo aveva annunciato settimane fa "Mr. President" Trump.
Li stermineranno fino all'ultimo portandoli alla deportazione finale di massa ampiamente annunciata con l'assoluta consapevolezza di ogni impunità. Non ci sarà alcuna Norimberga, questa volta.
Gaza è sotto assedio. Quello finale. Quello che non fermeranno finché "il lavoro non sarà finito".
La Storia sta sfilando in uniforme sotto i nostri occhi, sopra le nostre teste. I nostri sguardi hanno smesso di esistere.
L'indignazione è stata soppressa da un regime totalitario globale mentre la democrazia e i diritti civili sono stati sepolti in una fossa comune dove sono finite per sempre anche le nostre coscienze".
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