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03 aprile 2025
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Il declino dell'Occidente
di Sandro Valentini

"Il giorno dell'indipendenza economica" con una sfilza di dazi voluti da Trump a metà mondo, è un ritorno non solo al protezionismo degli Stati Uniti, ma anche a una politica isolazionista che manda a pezzi l'intero Occidente.

Solo il mondo dei Brics ha la forza economica e politica per fronteggiare la situazione determinatasi. In particolare ne trarrà nuovo impulso il processo di integrazione asiatico.

Non è una caso che nei giorni scorsi si sia chiuso un accordo di libero scambio tra Cina, Giappone e Sud Corea, ultimi due paesi considerati alleati strategici degli Usa. E proprio la Corea del Sud e il Giappone hanno ripreso un significativo scambio commerciale con la Russia che si era interrotto con la guerra in Ucraina.

Infine, i pesanti dazi a paesi come India, Brasile, Sud Africa, Vietnam favoriscono il consolidamento dei Brics. E i dazi a paesi come Taiwan, Australia, Regno Unito e Canada, considerati occidentali, evidenziano invece il caos commerciale e politico in cui si trova l'Occidente collettivo. Diversi di questi paesi occidentali saranno costretti a rimodulare la politica estera, se non voglio ritrovarsi in profonda crisi, verso uno sviluppo dei rapporti commerciali con la Cina e una ripresa di rapporti con la Russia.

Su questo punto da notare i tentativi pasticciati della UE di intrecciare rapporti con la Cina e riaprire, per alcuni, un dialogo con la Russia.

A proposito, da sottolineare la dichiarazione del Presidente finlandese sulla necessità di riconsiderare i rapporti con la Russia e la decisione del Cremlino di favorire la ripresa dell'attività dell'Ariston, impresa italiana.

Poco più che segnali che dicono che c'è anche in Europa chi inizia a muoversi. Ma nella logica tana libera tutti e non nell'ottica di un rilancio della UE. Ma i paesi più potenti della UE, eccezione l'Italia, grazie alla presa di posizione della Meloni, si muovono invece su pericolose politiche di riarmo per assecondare le oligarchie finanziarie oggi in difficoltà negli Stati Uniti.

Siamo dunque al declino dell'Occidente che doveva in poche settimane sconfiggere e disgregare la Russia.

La Nato è in crisi, la UE in fase di disgregazione, l'asse strategico anglo-americano fortemente incrinato, ora anche l'Occidente collettivo sta andando a pezzi. L'armata russa, l'economia cinese e i loro amici e alleati dei Brics stanno costruendo un nuovo ordine mondiale multipolare.

La prova più importante di questa formidabile accelerazione è che gli Usa sono chiamati a ridefinire il loro ruolo strategico a livello mondiale. I dazi di Trump ne sono la evidente conferma.


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