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La democrazia è in pericolo
di
Elisa Fontana
Non so se avete fatto caso ad alcuni elementi che possono sembrare di scarso interesse, ma mostrano una vera e propria ragnatela che si sta chiudendo inesorabilmente sulla nostra democrazia.
Non sto qui a ricordare tutte le mosse politiche di questo governo che fin dal primo giorno ha tenuto a notificare che l’aria era cambiata. E chi doveva intendere ha inteso benissimo, ne sanno qualcosa i ragazzi di Pisa manganellati senza pietà e senza motivo, o quelli di Firenze, o le leggi sempre più securitarie o le posture sempre più muscolose di ministri e sottosegretari assortiti.
E’ innegabile che una cappa è scesa su questo Paese senza troppi contrasti e senza troppe consapevolezze, se si fa eccezion per una minoranza che ha lanciato l’allarme ed è stata immediatamente tacciata dal fuoco amico di esagerato allarmismo. Ma dopo la vittoria di Trump negli USA e dei gaglioffi del MAGA incistati in tutti i gangli statali ma anche dei media e delle piattaforme social, anche qui da noi la violenza, sia verbale che fisica, ha fatto un evidente salto di qualità.
Basterà solo ricordare quel gentiluomo di Donzelli che dà dell’escremento ad un giornalista reo soltanto di aver ricevuto e pubblicato da un compagno di partito di Donzelli medesimo copia delle chat interne di FDI, dove si poteva notare il grande amore politico fra FDI e Salvini, a colpi di bimbominkia e piacevolezze affini. E ha continuato qualche giorno fa Deldebbio nella sua trasmissione a scagliarsi violentemente e volgarmente contro Luca Bottura e Massimo Giannini, in uno sfogo che solo apparentemente può essere scambiato per uno scatto di nervi, ma in realtà è la rivendicazione aperta del cambio di registro.
Caduto ogni ritegno e ogni maschera adesso vi mandiamo a quel paese a reti unificate. Vi riporto quel che ha detto perché si possa capire senza equivoci la violenza e l’intimidazione di queste parole.
“Volevo dire a Luca Bottura che ha scritto “il retequattrismo”, lo dica a sua sorella. Non esiste il retequattrismo. Se pensa che sia qualcosa che non va bene lo tenga per sé, perché non se ne fo**e nulla nessuno di Luca Bottura... Quell’altro piccolo genio di Massimo Giannini che dice “è ora di rispondere a questo giornalismo”, come se lui fosse Letterman… Ma andate a fare in c**o!”.
Ed è di ieri il video dell’arresto di una persona, arresto messo in atto da tre carabinieri con un uso illegittimo di forze su una persona scaraventata violentemente a terra e inerme. La giornalista che si trovava lì per caso, aveva ripreso la scena e si era avvicinata per informarsi sullo stato di salute del fermato, viene chiesto un documento, viene minacciata di non divulgare il video e intimidita dicendole che sarebbe stata passibile di denuncia per violazione della privacy e favoreggiamento.
Non mi dilungo oltre, ma questi esempi dovrebbero servire a suonare la sveglia a tutti, perché ho la vaga impressione che ci sia in giro una sottovalutazione enorme e inaccettabile del pericolo che stiamo correndo.
Chi parlava di fascismo quando questo governo ha cominciato a muovere i primi passi, ed io sono stata fra quelli, veniva derisa perché assolutamente non era il caso, forse perché aspettavano di vedere manipoli di arditi in orbace e olio di ricino. Ma rifiutarsi di capire che il brodo di coltura illiberale è esattamente quello fa correre il rischio, come è accaduto fino ad ora, di sottovalutare quanto sta accadendo piano piano, giorno per giorno, di pensare che il problema sia altro e, in definitiva, di lasciare campo libero a questa accolita di fascisti.
Non hanno ancora avuto il coraggio di mostrarsi davanti alle gabbie piene di detenuti seminudi come quella gentildonna statunitense, ma ne hanno costruita una in Albania, per vedere l’effetto che fa. E per il futuro non disperiamo di vedere altri salti ancora più illiberali. Ecco, vorrei sperare, in un impero di grande apertura di credito, che le opposizioni sentissero su di sé la responsabilità storica e politica del momento delicatissimo che stiamo vivendo come Italia e come Europa, la smettessero di giocare come mediocri politici poco dotati e capissero che fare politica è innanzitutto assumersi responsabilità.
Abbiamo capito che la democrazia è in pericolo o dobbiamo agevolare anche a loro un utile disegnino?
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