Siria: HRW mette in guardia sulla nuova Costituzione
di Pierpaolo Minardi

Oggi Human Rights Watch ha avvisato che la dichiarazione costituzionale siriana appena approvata, intesa a guidare la transizione del paese, centralizza il potere all'interno del ramo esecutivo e rischia di compromettere l'indipendenza giudiziaria.

Approvata dal presidente ad interim Ahmad al-Sharaa il 13 marzo 2025, la dichiarazione concede al presidente un controllo completo sulle nomine giudiziarie e legislative senza supervisione. Ciò solleva serie preoccupazioni sullo stato di diritto e sulla tutela dei diritti umani a meno che non vengano implementate le opportune garanzie. La dichiarazione inquadra questi ampi poteri come essenziali per la gestione del periodo di transizione della Siria.

"Senza garanzie più forti e una supervisione indipendente, questa dichiarazione rischia di consolidare il controllo esecutivo a scapito delle libertà fondamentali in un momento cruciale per il futuro della Siria", ha affermato Adam Coogle, vicedirettore per il Medio Oriente di Human Rights Watch.

"Data la dilagante autorità incontrollata del precedente governo, è fondamentale per la Siria stabilire un sistema che ritenga tutti responsabili dei propri abusi e crimini".

Come menzionato nel rapporto, al-Sharaa è stato nominato presidente a fine gennaio 2025 in seguito a una conferenza di gruppi armati ed è destinato a guidare il periodo di transizione di cinque anni della Siria fino all'adozione di una costituzione permanente e allo svolgimento di elezioni, come delineato nell'articolo 52 della dichiarazione costituzionale.

Secondo il rapporto, i periodi di transizione possono giustificare misure straordinarie temporanee, ma non dovrebbero avvenire a scapito dei diritti fondamentali. La nuova dichiarazione costituzionale della Siria rischia di consolidare il governo autoritario anziché aprire la strada a una transizione democratica.

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