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Caro Serra, a quando una piazza per i diritti dei palestinesi?
di
Giuseppe Salamone
Caro Michele Serra,
hai mobilitato tutta la stampa nazionale a sostegno della tua manifestazione che alla fine non si è capito bene cosa chiedeva. O forse si è capito fin troppo bene. Hai avuto più risonanza tu con la tua "chiamata alle armi" rispetto all'ennesimo massacro andato in scena a Gaza per mano dei terroristi israeliani.
Hai avuto più prime pagine tu rispetto a oltre 400 persone ammazzate di cui tantissimi bambini. La tua voce ha sovrastato l'ennesimo crimine di guerra e questo è un fatto, non un'opinione.
Visto che ti riempi troppo spesso la bocca con la parola pace, perché non ritieni necessario utilizzare la tua "influenza" mediatica per convocare una piazza che condanni nettamente Netanyahu e company e chieda la libertà per il Popolo Palestinese?
Perché non ritieni necessario convocare una piazza che senza ambiguità condanni il comportamento di quell'Unione Europea da te tanto nominata in questi ultimi giorni?
Sai Michele Serra, sono convinto che l'ipocrisia uccida molto più rispetto alle bombe. Questo perché le bombe senza l'ipocrisia di chi fa da scorta mediatica difficilmente potrebbero essere sganciate.
La guerra inizia sempre dall'informazione e l'informazione è gestita da persone. Spesso, troppo spesso, da quelle persone che fanno finta di non vedere laddove non conviene.
Ecco Michele Serra, visto che tu sulla stampa italiana riesci ad avere più spazio di un figlio fatto a pezzi, se sei davvero ciò che dici, convoca una piazza per la pace, la libertà e il rispetto del diritto internazionale per il Popolo più martoriato della terra.
Spero che queste parole arrivino a destinazione. Non mi aspetto una risposta e nemmeno ci tengo. Mi aspetto semplicemente un ritorno all'umanità.
Perché tutto ciò, soprattutto i vostri comportamenti, sono insopportabili.
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