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I maranza non esistono
di
Francesco P. Esposito *
I maranza non esistono, esistono solo giovani che cercano spazio e felicità.
Molecolarmente contrario al "si stava meglio quando si stava peggio" e sempre schifato dai discorsi che iniziano con "i giovani d'oggi + [critica a caso qualsiasi]".
I ragazzi si ascoltano altrimenti la sostanza, che appare da sempre meravigliosamente buona, li ascolterà meglio di noi. Li ascolterà sino alla morte.
I giovani d'oggi li capisco, non li giustifico ma li capisco e li vedo da una prospettiva privilegiata, ci parlo. Sono pervaso sino al midollo della loro rabbia, del loro dolore, impazienza, infelicità.
I giovani d'oggi hanno SEMPRE sentito parlare di crisi: "non c’è possibilità di lavoro qui", "tutti rubano", "tutti uguali", "tutto inutile", "siamo in Italia".
Hanno visto genitori lasciarsi per non aver retto la pressione di mutui, rinunce, sacrifici.
Visto donnuncole vendicarsi dei padri attraverso gli alimenti, padruncoli scappati davanti agli alimenti. Genitori che puntano tutto sui Gratta & Vinci perché i posti buoni li prende solo chi la da al capo o conosce quelli di Comunione e Liberazione.
Allora bisogna giocare tutto alle scommesse calcistiche perché puntare sul merito, i libri, la formazione è inutile.
Hanno sempre visto fotografarci con perfetti selfie in primo piano, contare con finta umiltà i relativi like.
Visto i seni insolitamente sodi delle madri sempre in primo piano, padri chiusi in bagno a spedire dickpics a chiunque.
Piatti perfetti, prati perfetti, vacanze perfette.
Hanno come modello chi posta foto di armi, orge, feste, Dan Bilzerian che (e cito): “vuole morire di fica” e posta il suo primo infarto, seguono i rich kids su Instagram.
Non ci accorgiamo di nulla del loro dark web, noi nel web siamo troppo impegnati a insultare chiunque.
I nostri figli dividono il Mondo in chi fotte e chi è fottuto. Vogliono morire giovani o comunque bruciare tutto subito: una grande morte, grandissima.
Capisco i giovani d'oggi. Se fossi giovane e vivessi nella loro bolla con i genitori come noi quarantenni, spesso narcisi, vanesi, superficiali, sarei come loro.
Mi farebbe schifo arrivare a quarant’anni, mi sentirei fallito per non essere morto prima.
Morto meravigliosamente sparando a tutta la scuola prima di rivolgermi l'arma contro.
* Criminologo forense, componente del Comitato tecnico-giuridico dell'Osservatorio
 
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