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Percezione molto diversa fra social e media
di
Mario Monaco
Per dire di come ci sia una cesura netta fra bolle social e media, ho visto la puntata di Otto e mezzo con Veltroni ospite, intervistato da Scanzi e una giornalista del Sole 24 Ore.
Bene, è stato un fuoco di fila contro Elly Schlein, rea di essersi trasformata in una pericolosa bolscevica, una Balzerani della politica italiana, una fastidiosa zecca rossa colpevole di aver rotto il fronte inossidabile del "socialismo europeo", di, addirittura, essersi allontanata dai padri nobili del Pd, cioè quel rintronato di Prodi, in sintesi.
Il tutto non per aver assunto una posizione realmente di completa rottura, ma solo per aver eccepito sulla difesa europea in luogo del riarmo su scala nazionale. Di fronte alla furia della Gruber e della giornalista confindustriale perfino Veltroni esprimeva qualche dubbio, con Scanzi che sembrava un pericoloso leninista.
Nella dimensione social, invece, la Schlein viene percepita come una serva del "sistema", al soldo dei padroni e della lobby delle armi, guerrafondaia e nemica della pace.
L'ufficialità politica e mediatica è terrorizzata dalla Schlein che "è troppo di sinistra", tanto che viene rilanciata la richiesta di un congresso straordinario di quel vecchio politico che è Zanda, mentre il frastagliato arcipelago dell'emotività politica social l'ha già condannata senza appello.
Non potrebbero esserci due percezioni della realtà più distanti, due contesti narrativi più isolati e non comunicanti.
 
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