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05 marzo 2025
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Israele vuole la Russia in Siria in funzione anti-turca
di Tamara Gallera

Il ricercatore israeliano Hayi Cohen ha scritto martedì du Maariv che l’occupazione israeliana e la Russia stanno collaborando in Siria, con la prima che cerca di impedire il ritiro delle forze russe. Secondo Cohen, questo sforzo mira a frenare l’influenza turca in Siria e nel Mediterraneo orientale.

In un articolo pubblicato dal quotidiano israeliano, Cohen ha osservato che la Turchia è particolarmente preoccupata per due questioni chiave nelle sue relazioni con l'occupazione israeliana. Il primo riguarda le attività delle forze di occupazione israeliane nei confronti della popolazione drusa nel sud della Siria e la creazione di una zona cuscinetto israeliana tra le alture di Golan occupate e Damasco, che secondo lui dovrebbe funzionare come una regione autonoma drusa.

La seconda questione, ha aggiunto, riguarda il Mediterraneo orientale, in particolare i legami israeliani con Cipro, i sistemi di transito del gas e altre attività navali. Cohen ha sottolineato che, informalmente, l’occupazione israeliana e la Turchia sono diventate vicine, portando la prima a riconoscere la necessità di impegnarsi nella “guerra di coscienza” della Turchia.

Martedì, il portavoce militare israeliano ha annunciato la formazione di una nuova unità mediatica all’interno dell’ufficio del portavoce dell’esercito israeliano. Questa unità si concentrerà sulla gestione delle informazioni in turco e sulla diffusione di contenuti tramite i social media per influenzare l’opinione pubblica turca, rispecchiando le attuali operazioni mediatiche dell’esercito israeliano in arabo e persiano.

Cohen ha inoltre affermato che i recenti cambiamenti geopolitici in Medio Oriente in seguito al crollo del governo di Assad in Siria hanno innescato cambiamenti globali che hanno un impatto non solo sulla regione ma anche sulle principali potenze, tra cui Europa, Stati Uniti, Cina e Oriente. Ha identificato un “triangolo centrale” che comprende Turchia, Russia e “Israele”, nonché un triangolo più ampio che comprende Europa, Stati Uniti e Iran.

Ha anche osservato che il regime israeliano si aspetta che gli sforzi russi, in coordinamento con gli Stati Uniti, portino a un accordo che limiti le attività nucleari dell’Iran. Tali sviluppi, sosteneva, potrebbero rimodellare non solo il Medio Oriente, ma anche estendere la loro influenza all’Europa, agli Stati Uniti e persino alla guerra in Ucraina.

La settimana scorsa, fonti citate da Reuters hanno riferito che l’occupazione israeliana stava esercitando pressioni sugli Stati Uniti per mantenere l’instabilità della Siria, mentre chiedeva alla Russia di mantenere le sue basi militari nel paese per contrastare l’influenza turca. Ciò avviene mentre il nuovo governo siriano cerca stabilità e tenta di persuadere Washington a revocare le sanzioni.

Nel mezzo della guerra a Gaza, le tensioni tra “Israele” e Turchia sono aumentate, in particolare perché la Turchia sostiene la nuova leadership islamica siriana, emersa in seguito alla deposizione di Bashar al-Assad. I funzionari israeliani hanno esercitato pressioni sugli Stati Uniti affinché mantengano dure sanzioni contro la Siria, volte a impedire la stabilizzazione della nuova leadership e a garantire che la Siria rimanga frammentata.

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