Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
04 marzo 2025
tutti gli speciali

Israele: indagine su 7 ottobre rivela fallimenti operativi dell'esercito
di Mauro W. Giannini

Ieri l’occupazione israeliana ha pubblicato i risultati della sua indagine sugli eventi del 7 ottobre 2023 nel villaggio di Kfar Aza e nella base di Nahal Oz. L'indagine ha rivelato una serie di fallimenti che hanno permesso ai combattenti di Hamas di uccidere e catturare coloni israeliani. Uno di questi era la carenza di soldati alla base.

L'indagine ha stabilito che l'intelligence militare e il servizio di sicurezza generale (Shin Bet) non hanno emesso alcun avvertimento prima dell'attacco. Ha inoltre dettagliato che 250 combattenti di Hamas sono entrati a Kfar Aza, uccidendo 64 persone e catturandone altre 19, mentre i combattimenti continuavano nell'area per tre giorni.

Secondo l'inchiesta, che mette in luce una serie di fallimenti da parte dei vertici, "l'incapacità di gestire i combattimenti a Kfar Aza è stata dovuta a gravi errori commessi durante la battaglia", e la mancanza di coordinamento tra le forze "ha avuto come risultato il tragico esito di decine di persone uccise e catturate". L'indagine ha inoltre rivelato che i combattenti di Hamas sono riusciti a prendere il controllo del villaggio di Kfar Aza entro la prima ora dall'attacco, a causa della carenza di soldati e della confusione che regnava nella zona.

Per quanto riguarda gli eventi avvenuti nella base di Nahal Oz, situata a soli 850 metri dalla Striscia di Gaza, l'inchiesta ha confermato che essa "era impreparata all'attacco, poiché le fortificazioni difensive erano trascurate e i soldati avevano ricevuto istruzioni di non stare all'erta all'interno dei loro carri armati", mentre le posizioni difensive di fronte al quartiere di Shujaiya erano "completamente vuote". Secondo il rapporto, "non c'erano trincee o ostacoli importanti per impedire l'attacco, il che ha permesso ai combattenti di Hamas di raggiungere rapidamente luoghi sensibili". Di conseguenza, "gli aggressori sono riusciti a neutralizzare le difese e a prendere il controllo della base in tempo record".

L'indagine ha concluso che gli standard operativi della base erano "estremamente bassi", che "non esisteva un numero minimo chiaro di truppe richieste sul sito, che i siti militari non dovevano essere utilizzati come basi con più unità" e che "il fallimento della leadership militare si è riflesso nelle prestazioni dei soldati che non hanno cercato di impegnarsi efficacemente con i combattenti di Hamas".

L'indagine ha sottolineato che "la battaglia alla base di Nahal Oz ha rivelato una profonda crisi nel sistema militare israeliano", poiché "la negligenza e i fallimenti nella pianificazione hanno portato alla rapida caduta della base", sollevando preoccupazioni sulla preparazione dell'esercito ad affrontare attacchi simili in futuro, in mezzo allo shock diffuso in "Israele" per questo fallimento militare.

L'operazione è stata effettuata in due ondate: la prima ondata ha coinvolto 65 combattenti di al-Qassam tra le 6:30 e le 7:00, seguita da una seconda ondata di 50 combattenti tra le 9:00 e le 10:00. A quel punto, oltre 250 combattenti avevano preso il controllo completo della base. Commentando questi risultati, il controllore governativo Matanyahu Englman ha affermato che l'indagine dell'esercito israeliano sui fallimenti del 7 ottobre "rafforza la necessità che il suo ufficio indaghi su di essi, poiché è l'unico organismo in grado di supervisionare tutti i livelli politici, militari e civili".

Ciò è avvenuto dopo che le forze di occupazione israeliane hanno rivelato, pochi giorni fa, i risultati finali delle indagini condotte sull'attacco del 7 ottobre, riconoscendo il successo di Hamas nell'ingannare sistematicamente "Israele". Le indagini affermano che "l'attacco del 7 ottobre ha provocato l'uccisione di 1.320 israeliani e la cattura di 251 israeliani, fra soldati e civili". L’esercito israeliano ha riconosciuto che “il prezzo pagato il 7 ottobre 2023 è stato insopportabile, sia in termini di morti che di feriti”.

Inoltre, l'indagine ha sottolineato che "l'aeronautica israeliana non è riuscita a mantenere la superiorità aerea, la Marina non ha protetto i confini e la Divisione operativa non ha adeguatamente preparato le sue forze per affrontare l'attacco". L'esercito israeliano ha affermato nelle sue indagini che "si aspettava una violazione in quattro punti, effettuata da 70 combattenti, ma in realtà la violazione è avvenuta in 117 punti, effettuata da 5.600 combattenti".

Ha osservato che "la prima ondata di attacchi ha preso di mira siti strategici, paralizzando le capacità del Comando del Fronte Meridionale". Nella seconda ondata "sono stati sequestrati insediamenti e siti militari" e "la terza ondata è stata lanciata dopo che Hamas ha compreso il successo della sua operazione offensiva".

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale