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Kaja Kallas condanna Hamas ma non Israele che blocca gli aiuti
di
Paolo Mossetti
Questo comunicato di Kaja Kallas e del suo team è a dir poco vergognoso. L'UE si rifiuta di condannare l'assedio totale di Israele su Gaza, ma condanna Hamas per aver rifiutato l'abrogazione unilaterale dell'accordo di cessate il fuoco da parte del governo Netanyahu, ignorando le flagranti violazioni di Israele.
Kallas non riconosce che lo stop degli aiuti ai civili di Gaza - approvato anche da Trump - è un crimine di guerra in atto, che alimenta una escalation regionale.
Come ho scritto, Kallas è la più pura espressione di un establishment europeo liberal-centrista pericolosamente guerrafondaio, razzista, antisocialista intriso di cliché, concentrato tutto sull’appartenenza a un’Europa e a un Occidente mitizzati.
Questo comunicato è un fallimento morale e chi lo ha scritto non dovrebbe trovare alcuna solidarietà tra la sinistra liberale, pena uno sprofondo nel ridicolo.
Israele/Palestina: Dichiarazione del portavoce sul cessate il fuoco a Gaza 02.03.2025
L'UE condanna il rifiuto di Hamas di accettare la proroga della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza. La successiva decisione di Israele di bloccare l'ingresso di tutti gli aiuti umanitari a Gaza potrebbe potenzialmente avere conseguenze umanitarie.
L'UE chiede una rapida ripresa dei negoziati sulla seconda fase del cessate il fuoco ed esprime il suo forte sostegno ai mediatori.
Un cessate il fuoco permanente contribuirebbe al rilascio di tutti gli ostaggi israeliani rimasti, garantendo allo stesso tempo le condizioni necessarie per l’inizio del recupero e della ricostruzione a Gaza. Tutti i partiti hanno la responsabilità politica di rendere questo una realtà.
L'UE ribadisce le sue richieste per un accesso completo, rapido, sicuro e senza ostacoli agli aiuti umanitari su larga scala per i palestinesi bisognosi e per consentire e agevolare gli operatori umanitari e le organizzazioni internazionali a operare in modo efficace e sicuro all'interno di Gaza.
La missione civile di assistenza alle frontiere dell'UE per il valico di Rafah (EUBAM Rafah) è pronta a continuare il suo lavoro se richiesto dalle parti. Grazie alla sua presenza, dal 1° febbraio quasi 3.000 persone hanno attraversato il confine con l'Egitto.
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