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Vittime di mafia complottista
di
Pierpaolo Minardi
Il 25 febbraio 1995 Giovanna Giammona e il marito, Francesco Saporito, furono assassinati dagli uomini di Totò Riina mentre viaggiavano in auto.
Con loro erano i due figli, uno di un anno e mezzo, che era sulle ginocchia della mamma, la quale lo protesse con il proprio corpo e l'altro di quattro anni. I due bambini fortunatamente rimasero illesi.
Meno di un mese prima era stato ucciso il fratello di Giovanna, Giuseppe, mentre lavorava nel proprio negozio.
Il motivo degli assassinii era un piano che la cosca attribuiva ai fratelli Giammona di rapire il figlio del capomafia Totò Riina.
La Corte di Assise di Palermo processò e condannò Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca, Leonardo e Vito Vitale come autori materiali del delitto e Giovanni Riina, figlio del capomafia Salvatore.
Il tribunale affermò che non vi era alcun elemento che corroborasse legami o contatti tra i Giammona e la criminalità organizzata.
 
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