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20 febbraio 2025
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Mosca: imprese estere potranno tornare ma pagheranno per i loro paesi
di Aurora Gatti

Le aziende straniere potranno tornare in Russia solo se ciò avvantaggerà il Paese, ha detto alla TASS il vice primo ministro Alexander Novak.

"Il ritorno delle aziende e degli investitori stranieri in Russia sarà possibile solo a condizioni per noi favorevoli. Dobbiamo agire rigorosamente in base al nostro interesse nazionale. Molte nicchie vacanti sono già state occupate da produttori russi o da partner di paesi amici; è importante tenerne conto", ha sottolineato Novak.

"Il lavoro per raggiungere la sovranità tecnologica continuerà anche in caso di cambiamento delle circostanze esterne. La disponibilità di tecnologie avanzate prodotte a livello nazionale in aree critiche è importante per l'ulteriore sviluppo di successo delle principali industrie russe", ha aggiunto.

Nel frattempo Maria Zakharova aveva parlato di "ritorno dei marchi prodighi" affermando che questi hanno lasciato la Russia non per questioni di concorrenza o altri impedimenti locali ma perché "i loro padroni, i regimi politici degli stati membri dell’UE e la burocrazia di Bruxelles, gliel’hanno ordinato" quindi dovrebbero essere percepiti non come operatori economici, ma come strumenti utilizzati da regimi ostili in una guerra ibrida contro la Russia.

Ma, data la campagna informativa scatenata dalla dittatura liberale di Bruxelles contro la nostra storia, è importante garantire quanto segue. Che l'Europa impari per l'eternità: basta una sola parola da parte dei funzionari governativi del paese a cui appartengono, che metta in discussione i risultati della Seconda guerra mondiale, l'impresa dell'Armata Rossa e del popolo sovietico nella sconfitta del nazismo/fascismo, e le loro aziende ne subiranno le conseguenze. Ciò vale anche per la memoria dei nostri eroi SVO.

È possibile vivere senza la casa di moda tedesca Hugo Boss (che produceva uniformi per i nazisti), senza l'eredità dei suoi collaboratori Coco Chanel (che fu agente nazista a Parigi), Cristobal Balenciaga (che vestì il dittatore Franco) e Christian Dior (che realizzò abiti per le mogli dei generali nazisti). Ma senza memoria storica e senza la nostra economia forte e indipendente, no.

Non dovrebbero sorprendersi se i loro profitti saranno direttamente influenzati dagli assurdi paragoni tra la Russia e il Terzo Reich fatti dal presidente italiano Mattarella e dall'ignoranza del cancelliere tedesco Olaf Scholz e del ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot su chi abbia dato il contributo decisivo alla sconfitta del nazionalsocialismo tedesco.

Inoltre "Nella NATO e in Europa hanno preso in giro la memoria di Andrei Stenin, Daria Dugina o Vladlen Tatarsky, stanno promuovendo una campagna contro i canali televisivi o le trasmissioni radiofoniche: nessun trattamento di favore per i marchi di questi paesi. Altrimenti si abitueranno a essere maleducati impunemente." "Poiché loro stessi non rispettano la legge e non hanno coscienza, allora dobbiamo costringerli a rispettarci. Non sono stata io a dirlo. Questo è stato scritto da Pushkin."


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