Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
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28 gennaio 2025
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Meloni indagata reagisce tentando di screditare
di Rita Guma *

La prima reazione della presidente del Consiglio rispetto all'indagine aperta nei suoi confronti è quella di screditare chi l'ha generata, l'avv. Luigi Li Gotti che ha denunciato e il Procuratore Lo Voi che ha proceduto come atto dovuto.

Non conosco il primo, che tuttavia come magistrato incaricato ha solo seguito l'obbligo di legge, trasmettendo le carte al Tribunale dei Ministri a Roma. Non avrebbe potuto fare altrimenti, ma Meloni subito ha commentato "La notizia di oggi è questa il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona".

Conosco invece l'avv. Li Gotti, che Meloni presenta come avvocato di mafiosi (come se la tutela legale non dovesse essere garantita a tutti) ma ha invece rappresentato anche la famiglia del Commissario Calabresi, ha seguito i processi le stragi di Capaci, di via D’Amelio e quello sulle violenze di Genova ed è stato avvocato di parte civile nel processo per la strage di Piazza Fontana.

Lo conosco in quanto, prima che l'Osservatorio si trasformasse in Onlus, ha fatto parte del nostro Comitato Scientifico proprio per il suo anelito alla giustizia e alla Questione Morale. In questa veste ha partecipato anche a nostri eventi, segnatamente ad uno in ricordo di Falcone e Borsellino a Torino.

Proprio la sua difesa della legalità lo aveva indotto - prima che ci conoscessimo - a militare nella destra, che in teoria dovrebbe perseguire la legalità, e poi ha militato nell'Italia dei Valori, con cui è divenuto poi parlamentare (e per questo le nostre strade si sono divise, avendo l'Osservatorio una incompatibilità fra ruoli politici e associativi).

Penso che Li Gotti, che ha avuto anche ruoli di governo, abbia mirato, con questa denuncia, ad ottenere quel chiarimento che tutti i cittadini onesti chiedono sull'assurdo rimpatrio di un efferato criminale in spregio alle richieste della Corte Penale Internazionale.

La "scusa" addotta dalla premier, che si trattava di un "soggetto pericoloso" è anche ridicola, visto che la maggior parte dei criminali sono soggetti pericolosi ed è un ruolo dello stato assicurarli alla giustizia, nazionale o internazionale che sia.

E la sua affermazione di non essere ricattabile è non solo assurda, visto che in una democrazia la magistratura, nel ricevere una denuncia, deve compiere gli atti dovuti, ma anche fuor di luogo, visto che l'inchiesta mira a stabilire proprio se dietro la gestione del governo del caso AlMasri vi siano motivi non proprio etici.

Peraltro qualcuno nel governo, mentre cerca di accreditare la tesi che la procedura attivata da Lo Voi sia una ritorsione per la riforma della Giustizia, promette di procedere subito alla riforma della giustizia. Chi sta ricattando chi?

Per la mia esperienza a contatto con migliaia di persone di ogni parte politica che chiedevano legalità, sono certa che molti di coloro che sono scioccati dall'operato del governo in questa vicenda hanno una cultura di destra, di quella destra che una volta voleva legge e ordine, non solo ordine con leggi di comodo, e stava dalla parte della magistratura, mentre quella oggi al potere ci sta solo quando i magistrati perseguono gli anarchici, i poveracci e i dissidenti, cioé la vogliono usare come strumento per gestire il potere.

* Presidente Osservatorio


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