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15 gennaio 2025
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Il patriota Bleki
di Rinaldo Battaglia *

Il 15 gennaio 1944 giunse nel paese di Doberdň del Lago, sulla strada che porta a Gorizia, una colonna motorizzata tedesca che dopo aver circondato il paese e bloccato ogni via di accesso, costrinse gli abitanti a radunarsi nella Piazza del Municipio. Tra i militi tedeschi c’era anche Walter Gherlaschi, ex partigiano del “Battaglione Triestino” (col nome allora di “Bleki”) che dopo essere stato catturato dai tedeschi si mise al loro servizio come collaboratore e spia fascista. Paura e denaro insomma.

Fu lo stesso Walter Gherlaschi che indicň ai tedeschi dove trovare sei uomini e una donna appartenenti al movimento di Resistenza, che vennero subito fermati e rinchiusi in una casa disabitata del paese. Qui vennero interrogati e violentemente picchiati a sangue. Gli abitanti radunati in piazza solo dopo alcune ore vennero autorizzati a rientrare nelle loro case. In serata i tedeschi trasferirono i sette nella casa della famiglia Jelen che, prima di lasciare il paese, faranno poi saltare in aria con la dinamite. Per alcuni giorni i parenti degli scomparsi, convinti che i loro congiunti fossero stati deportati si recarono al comando tedesco in cerca di informazioni.

Solamente il 9 febbraio gli abitanti del paese, scavando tra le macerie, riportarono alla luce i sette cadaveri, come bene raccontano gli storici Giorgio Liuzzi o Luciano Patat (nel suo: Percorsi della Memoria Civile. La resistenza nella Provincia di Gorizia, IFSML, Udine, 2005 e in ‘Terra di frontiera. Fascismo, guerra e resistenza nell’Isontino e nella Bassa Friulana’, Gorizia, 2002) o ancora Giovanni Angelo Colonnello (in “Guerra di Liberazione in Friuli-Venezia Giulia – Zone Jugoslave, s.e., Udine, 1965) e Bruno Steffč (‘La lotta antifascista nel Basso Friuli e nell’Isontino’, Vangelista Editore, Milano, 1975).

Delle 7 vittime, ben 5 erano di origine slava:
Jarc Beniamino, 30 anni, coniugato, operaio. Partigiano Btg. Triestino.
Lakovič Rodolfo, 18 anni, celibe, carpentiere. Partigiano Btg. Triestino del Carso.
Marusič Giuseppe, 29 anni, celibe, operaio. Partigiano Btg. Triestino del Carso.
Žužič Andrea, 30 anni, coniugato, commerciante. Partigiano Intendenza «Montes».
Tomažinčic Matilde, la partigiana non meglio identificata.
Oltre a Ferfoglia Emilio, 19 anni, celibe, operaio. Partigiano Btg. Triestino del Carso.
E Gergolet Giuseppe, 25 anni, celibe, operaio. Partigiano Btg. Triestino.

Cinque erano di origine slava e morirono, tra mille sofferenze, lottando per liberare l’Italia dal nazi-fascismo e da persone come Bleki (o meglio, ex-Bleki, perchč non piů in incognito coi partigiani ma, nella nuova vita di spia e camerata, ritornato alla luce del sole col suo nome Walter Gherlaschi).

Quando il mese prossimo il 10 febbraio ci sarŕ il Giorno del Ricordo, oltre ai morti innocenti italiani infoibati dagli slavi, un pensiero lo riserveremo anche a loro? O sono come diceva Mussolini ‘slavi, razza inferiore'?

Tra gli ex-Bleki e i vari Lakovič o Žužič e gli altri….chi va chiamato ‘patriota’?

15 gennaio 2025 – 81 anni dopo - Liberamente tratto dal mio ‘Il tempo che torna indietro – Prima Parte” - Amazon – 2024

* Coordinatore Commissione Storia e Memoria dell'Osservatorio


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