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I fascisti sono come la grandine
di
Rinaldo Battaglia *
"Li lasciamo coi pochi stracci che hanno addosso, tutto il resto è nostra preda.
Dapprima catturiamo gli uomini, le pecore, le vacche, il pollame che c’è ne tanto!
Poi andiamo a saccheggiare le case e ci prendiamo tutto quello che possiamo portarci sulle spalle. Infine concludiamo la pagliacciata appiccando il fuoco alle case….
Provo rimorso a vedere questi bambini che piangono.
Poveri bambini, sono rimasti nudi, senza pane, me ne dispiace,
ma qui ci sono i militi fascisti che non si fermano davanti a nulla. Sono come la grandine”.
E' una lettera datata 25 novembre 1941 di Bruno Grandi di Bondanello Moglia (MN), spedita al padre Anselmo.
sotto: foto del villaggio di Gradaz, agosto 1942, dopo il passaggio degli uomini del Gen. Porzio Biroli, quello che insegnava di odiare totalmente gli slavi. Uomini, donne o bambini che fossero.
E abbiamo subito bene imparato ed assorbito perfettamente la lezione.
Poi arriverà il conto da pagare.
25 novembre 2024 – 83 anni dopo - dal mio ‘Il dolore degli altri’ - ed. AliRibelli - 2022
* Coordinatore della Commissione Storia e Memoria dell'Osservatorio
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