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10 novembre 2024
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Iran: nessun nostro complotto per assassinare Trump
di Tamara Gallera

L'Iran ha categoricamente respinto le accuse di coinvolgimento in un complotto per assassinare ex e attuali funzionari statunitensi, tra cui il presidente eletto Donald Trump, definendo le accuse "completamente infondate".

Sabato, in una dichiarazione, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei ha respinto le accuse mosse dal Dipartimento di Giustizia americano dopo l'arresto di un sospetto.

Baghaei ha fatto riferimento a precedenti "accuse simili" negate dall'Iran, che ha descritto come una "cospirazione ripugnante" orchestrata da Israele e dalle fazioni anti-iraniane "per complicare ulteriormente le cose tra Stati Uniti e Iran".

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha presentato accuse penali contro un uomo, sostenendo che era stato incaricato dall'Iran di "sorvegliare e complottare per assassinare ex e attuali funzionari del governo americano, compreso Trump".

Secondo l'accusa, l'uomo, un cittadino afghano di 51 anni di nome Farhad Shaker, avrebbe cercato di assassinare Trump prima delle elezioni presidenziali americane su ordine del Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane (IRGC).

Baghaei ha negato le accuse, affermando che l'Iran utilizzerà "tutti i mezzi legittimi e legali, sia a livello nazionale che internazionale, per difendere i diritti della nazione iraniana".

L'elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti ha suscitato preoccupazioni sul fatto che i suoi stretti legami con Israele possano ulteriormente mettere a dura prova le relazioni tra Teheran e Washington.

Trump, che è stato presidente dal 2017 al 2021, era noto per una posizione conflittuale nei confronti dell’Iran, in particolare dopo che la sua amministrazione si è ritirata unilateralmente dall’accordo sul nucleare iraniano nel 2018.

L’assassinio del massimo comandante militare iraniano, il generale Qassem Soleimani, nel gennaio 2020 ha quasi portato le due nazioni sull’orlo di un conflitto militare diretto e Trump e l'allora segretario di Stato Mike Pompeo sono imputati nel processo che si tiene a Teheran sull'omicidio.

All'inizio di questa settimana, il portavoce del governo iraniano ha minimizzato l'importanza del risultato elettorale americano, affermando che “non importa” chi diventerà presidente.

Parlando ai giornalisti a Teheran mercoledì dopo una riunione settimanale del gabinetto, Fatemeh Mohajerani ha confermato che le politiche generali dell’Iran rimangono invariate.

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