Canada teme afflusso di migranti dopo vittoria di Trump
di Gabriella Mira Marq

Il Canada deve agire rapidamente per proteggere i suoi confini da un “massiccio afflusso” di migranti a causa del trionfo presidenziale americano di Donald Trump, ha avvertito mercoledì il premier del Quebec François Legault.

Il Quebec confina con quattro stati del nord-est degli Stati Uniti e Trump ha promesso durante la sua campagna elettorale che avrebbe ordinato la deportazione di massa di milioni di migranti che vivono illegalmente nel paese. Si stima che ci siano 11 milioni di migranti privi di documenti negli Stati Uniti e Trump ha affermato che potrebbe trasferirne un milione ogni anno.

"Chiederemo al governo federale di adempiere alle proprie responsabilità nel proteggere i nostri confini", ha detto Legault durante una conferenza stampa all'indomani della vittoria di Trump. "Il problema non sono gli immigrati, è il numero."

Ma le forze di polizia nazionali canadesi hanno affermato di avere piani di emergenza che includono una maggiore sorveglianza delle frontiere in caso di un’ondata di migranti.

"Alcuni mesi fa, abbiamo iniziato a lavorare su questo piano di emergenza nel caso lui (Donald Trump) vincesse e andasse avanti con alcune delle loro politiche sull'immigrazione", ha detto in un'intervista al quotidiano Globe and Mail il sergente della polizia a cavallo canadese Charles Poirier.

Mercoledì la vice primo ministro Chrystia Freeland ha usato parole pensate per calmare i timori dei canadesi che il governo del primo ministro Justin Trudeau non sarebbe in grado di controllare le frontiere.

"Voglio assicurare ai canadesi che riconosciamo assolutamente l'importanza della sicurezza delle frontiere e del controllo dei nostri confini, di chi entra in Canada e chi no", ha detto.

Dossier diritti