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Scuola: no all'addestramento militare dei bambini
di
Francesco P. Esposito *
Folgore a scuola? Neppure se fosse una marca di DDT. E' inaccettabile.
Nessun amore per le divise, nessun rispetto per l'esercito dietro all'impiego così massiccio di soldati a scuola.
Delegare ai militari attività istruttive è sempre il solito modo per chiedere alla violenza, alla guerra, al machismo, alle parole urlate di fare il lavoro di attenzione, ascolto, sussurro e pazienza che è fondamentale per formare un bambino.
Recentemente, al Circo Massimo di Roma si è tenuto il “Villaggio Difesa”, un evento che ha visto i paracadutisti della Folgore insegnare tecniche di combattimento militare a bambini e ragazzi.
Incredibilmente, i più piccoli hanno avuto l'opportunità di imparare a bonificare aree da mine antiuomo, utilizzando strumenti e radar, in un contesto che dovrebbe essere un luogo di svago e crescita, non di violenza e guerra.
In un paese come l'Italia, dove molti bambini non sono mai entrati in una biblioteca e non praticano sport, ci si aspetterebbe che l’attenzione delle istituzioni fosse rivolta a iniziative positive, che promuovano la cultura, l'educazione, l'arte, la letteratura, il cinema, le storie, il benessere.
Invece, assistiamo a una sempre più ampia delega alle forze armate, sciatta e cattiva, per affrontare problemi di mancanza di opportunità e risorse.
Dobbiamo riflettere su quali valori stiamo trasmettendo ai nostri giovani. È tempo di dire basta a queste pratiche inaccettabili e di rivendicare spazi di crescita sani, giocosi e costruttivi per le nuove generazioni!
Diciamo NO all'addestramento militare ai bambini! Diciamo SÌ a sport, cultura e inclusione!
* Criminologo forense, Componente del Comitato Tecnico-Giuridico dell'Osservatorio
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