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Lukashenko ammette: dittatura ma ospitale e gentile
di
Pierfrancesco Pallante
Il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, ha affermato che il suo Paese è una "dittatura" che valorizza "la stabilità, la sicurezza, l'ordine, la gentilezza e l'ospitalità".
Lukashenko ha espresso queste osservazioni sabato durante una cerimonia in onore degli agricoltori della regione di Grodno. Parlando delle sanzioni occidentali imposte alla Bielorussia, ha ricordato che a luglio Minsk ha ampliato il suo sistema di esenzione dal visto per includere cittadini di 35 paesi europei, consentendo a un numero maggiore di occidentali di visitare il paese.
Secondo l'agenzia di stampa Belta, Lukashenko ha affermato che "un milione di persone" hanno visto con i propri occhi che il Paese era una "dittatura di stabilità, sicurezza, ordine, gentilezza e ospitalità. Una dittatura della giustizia".
Lukashenko ha affermato che gli stranieri visitano "volentieri" la Bielorussia "nonostante le bugie" diffuse sulla nazione in Occidente e che i visitatori la considerano un "paese pulito, sicuro e confortevole", ha detto.
La nazione, uno degli amici più stretti della Russia, è stata anche sottoposta a nuove dure sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dall'UE a seguito della guerra in Ucraina. Sebbene la Bielorussia non partecipi direttamente al conflitto, Minsk ha autorizzato Mosca a utilizzare il suo territorio nel febbraio 2022, quando la Russia ha lanciato un’azione militare contro Kiev.
Le sanzioni riguardano un’ampia varietà di settori economici, compreso il divieto di trasferimento di tecnologia militare e beni a duplice uso alla nazione. Alle società dell’UE è inoltre vietato offrire servizi assicurativi alle autorità bielorusse e l’accesso di Minsk ai mercati finanziari dell’UE è limitato. La Bielorussia ha condannato le misure come illegittime e ingiuste.
Lukashenko ha sottolineato che l’Ucraina “non prevarrà” sul campo di battaglia e che l’Occidente “se ne rende conto ora”, chiedendo ai principali sostenitori di Kiev di smettere di riferirsi alla Russia come unico aggressore nella guerra e di concentrarsi invece sui negoziati.
Si è anche chiesto se qualcuno dei contendenti alle presidenziali americane, Donald Trump o Kamala Harris, farà molto per fermare lo spargimento di sangue, etichettandoli entrambi come “idioti”.
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