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31 ottobre 2024
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Ruanda: negato il genocidio del '94 per fini di potere
di Anna Carla Amato

Il negazionismo sembra essere la malattia di questo secolo e sullo sfondo si intravedono spesso interessi economici o di potere.

Questa volta ad essere negato è il carattere di genocidio dei massacri del Ruanda del 1994 ai danni della popolazione Tutsi, un terribile crimine riconosciuto come un genocidio dai tribunali internazionali, dagli storici e dai tribunali nazionali. Anche Kofi Annan, da segretario generale dell'ONU, chiese scusa per l'inazione della comunità internazionale.

Il 7 ottobre si è aperto a Parigi il processo penale contro lo scrittore Charles Onana e le Editions du Toucan, perseguiti proprio per aver contestato nel libro “Rwanda, la verità sull’operazione Turquoise” (Parigi, 2019) il crimine di genocidio riguardo alla tragedia del Ruanda del 1994. A denunciarli, nel 2020, la Federazione internazionale per i diritti umani (FIDH), la Lega per i diritti umani (LDH) e Survive.

Le organizzazioni ritengono che l'autore sia all'origine di affermazioni negazioniste che mettono in discussione il genocidio dei tutsi in Ruanda, in particolare quando sostiene "se fosse ancora necessario, che la tesi del complotto di un regime hutu che ha pianificato un "genocidio ” in Ruanda costituisce una delle più grandi frodi del XX secolo” (pagina 198).

I congolesi sono invece attualmente appassionati in tutto il paese "Olocausto in Congo, l'omertà della Comunità Internazionale" pubblicato presso Editions de l'Artilleur. Tuttavia chi promuove o legge questo libro deve fronteggiare minacce e intimidazioni dai politici della RDC in un momento in cui si sta cercando di sottomettere i congolesi massacrandoli e torturandoli per continuare il saccheggio delle risorse minerarie.

Anche per questo, si cerca di screditare l'azione legale contro Onana ma, di fronte a tali tentativi, la FIDH ricorda di essere un'organizzazione indipendente da qualsiasi governo. La FIDH è critica nei confronti di tutti i regimi autoritari e sostiene tutte le vittime di abusi. Ha così avuto l’opportunità di denunciare in più occasioni le violazioni dei diritti umani di cui è stato ed è responsabile il regime di Paul Kagame, sia in Ruanda che oltre i suoi confini.

Pertanto dietro gli attacchi al processo si intuisce la regia del presidente ruandese Paul Kagame che proprio in questi giorni ha consegnato la più alta decorazione del paese ai coniugi Gauthier, lui francese, lei ruandese, componenti del collettivo delle parti civili nel processo allo scrittore Charles Onana.

L'ultimo rapporto della FIDH sul Ruanda denuncia la riduzione dello spazio democratico a vantaggio del partito di Paul Kagame, il Fronte patriottico ruandese. Nel giugno 2023, la FIDH ha pubblicato un comunicato stampa in cui denunciava il ruolo del Ruanda nella destabilizzazione del Nord-Est del Paese, dopo aver fatto la stessa osservazione in un lunghissimo articolo analitico. La FIDH denuncia regolarmente nei media i crimini e le violazioni dei diritti umani da parte del regime ruandese.

Nel 1993 la FIDH è stata una delle prime organizzazioni a lanciare l'allarme mentre era in corso il genocidio dei tutsi in Ruanda. Inoltre, non ha mai smesso di rivelare tutte le responsabilità, anche dell'esercito francese.


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