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Bugie da parte del governo sulla Commissione ECRI
di
Santina Sconza
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In Italia si stravolge tutto anche i Rapporti delle Commissioni contro il Razzismo e le Intolleranze.
Addirittura è intervenuto il Presidente della Repubblica per dare solidarietà alle Forze dell'ordine: secondo lui e i politici che ci governano il Rapporto ECRI (European Commission against Racism and Intolerance) mente spudoratamente.
Adesso che gli animi si sono calmati spieghiamo che cosa fa l'ECRI. Svolge un’attività di monitoraggio tramite la quale analizza la situazione in ciascuno degli Stati membri in materia di razzismo e intolleranza per poi formulare in un rapporto suggerimenti e proposte alle autorità nazionali su come affrontare i problemi individuati. I rapporti relativi ai paesi si concentrano su tre temi
1 Effettiva parità e accesso ai diritti.
2 Discorso d’odio e violenza per ragioni di odio.
3 Integrazione e inclusione.
Il Rapporto Ecri sottolinea che sono soprattutto le esternazioni pubbliche sempre più xenofobe e con toni altamente divisivi e antagonisti di certi rappresentanti politici a destare preoccupazione, in particolare quando esse sono rivolte contro rifugiati, richiedenti asilo e migranti, nonché cittadini italiani con background migratorio, la comunità Rom e le persone LGBTI.
Facciamo l'esempio del ministro Salvini : non c'è giorno che non sprizzi odio sui migranti. As esempio "non possiamo fare entrare cani e porci", "se qualcuno di questi dodici domani commettesse un reato, rapinasse, stuprasse, uccidesse qualcuno, chi ne paga le conseguenze? Il magistrato che li ha riportati in Italia? Vorrei sapere perché tra tutti i lavoratori che pagano per i propri errori, i magistrati non pagano mai".
Queste parole pronunciate da un ministro e l'andare egli stesso a Palermo a manifestare contro i giudici che stanno giudicando le sue azioni incidono molto sul popolo che è attento al linguaggio e al messaggio del politico.
Secondo l’ECRI tale clima non facilita di certo il percorso verso la piena integrazione e inclusione dei migranti e altri gruppi vulnerabili.
Il linciaggio all'ECRI da parte del governo viene fatto perché sottolinea che l’operato di singoli giudici che si occupano di casi di migrazione è oggetto di ripetute, eccessive e aspre critiche da parte di certi rappresentanti politici, mettendo a rischio l’efficienza e l’indipendenza della magistratura.
Ricordiamo il caso Apostolico e dei giudici romani.
È alla fine del Rapporto che l'ECRI giudica l’operato delle Forze dell’ordine italiane e si rammarica del fatto che negli ultimi anni poco o niente sia stato fatto per garantire una maggiore responsabilità nei casi di abusi razzisti o LGBTI-fobici commessi da agenti della Polizia di Stato, Carabinieri e altri agenti delle forze dell’ordine.
L'ECRI invita pertanto le autorità ad istituire prontamente un gruppo di lavoro che coinvolga l'UNAR, i funzionari pubblici dei servizi e delle istituzioni competenti, i pubblici ministeri ed i rappresentanti della società civile al fine di esaminare i modi e i mezzi per sviluppare meccanismi di responsabilità effettivi nei casi di abusi di polizia a sfondo razzista e LGBTI-fobici.
Se le forze dell'ordine usano la forza contro gli stessi italiani, figuriamoci se temono di usarla contro i migranti o i ROM.
Ricordate la morte di Stefano Cucchi, di Federico Aldrovandi o la foto dei due ragazzi americani bendati e tanti altri episodi.
Ricordate le foto di Hitler nelle caserme o la targa dedicata a Mussolini all'interno della Caserma Goito mai rimossa.
Ricordate durante le manifestazioni per la pace la violenza delle forze
dell'ordine su studenti minorenni e le teste spaccate con i manganelli.
Infine nel rapporto dell'ECRI si legge che durante la sua visita in Italia, ha ricevuto molte testimonianze di profilazione razziale da parte delle forze dell'ordine nelle operazioni di fermo e controllo di polizia, soprattutto sulla comunità rom e sulle persone di origine africana.
Grande rispetto per le Forze dell'ordine ma è pur vero che quando sono dirette da un ministro dell'interno di un governo di destra come Salvini o Piantedosi si sentono protetti e autorizzati ad usare la forza contro manifestanti e migranti.
 
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