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                    Pulizia etnica nel nord di Gaza: facciamolo sapere 
                     di 
   Alessandro Ferretti
 
                   
                    
Giorno 7 della pulizia etnica nel nord di Gaza. Molte fonti sul posto parlano di esecuzioni di civili inermi dentro le case in cui entrano i soldati israeliani.
 I bombardamenti continuano ininterrotti in tutto il nord di Gaza con aerei ed elicotteri e i giornalisti continuano a venire presi di mira.
Il giornalista Fadi Al-wahidi è stato gravemente ferito l'altro ieri da una pallottola nel collo sparata da un quadricottero israeliano mentre si trovava a un chilometro di distanza dagli scontri. E' ancora in coma, e se si salverà rimarrà paralizzato per sempre dal collo in giù.
Stamattina una donna che aveva partorito in nottata è rientrata in casa a Jabalia con la neonata, suo marito, sua madre. L'esercito israeliano ha preso a cannonate la sua casa ammazzando sul colpo il marito e ferendo gravemente lei, la madre e la piccola: bombardata a undici ore di età. 
Nelle foto atroci della strage si vede il marito cadavere in una pozza di sangue con al fianco la borsa con i pannolini per sua figlia.
I camion con cibo, acqua e carburante sono completamente bloccati da otto giorni, gli ospedali hanno praticamente finito il combustibile e già da oggi potrebbero cominciare a spegnere i generatori di elettricità.
Secondo Ynet, quotidiano israeliano, questo massacro al nord andrà avanti per "settimane", sui media italiani praticamente non se ne parla. 
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