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Raccolta fondi con sorpresa per l'esercito ucraino
di
Francesco Dall'Aglio
Una settimana fa Repubblica pubblicava un articolo tanto celebrativo quanto patetico sulla ‟armata dei cagnolini pro-Ucraina che con i meme ha sbugiardato Medvedev e i troll russi”, ovvero quei fascio-suprematisti (o quegli scemi col botto, nella migliore delle ipotesi) dei NAFO che hanno sistematicamente avvelenato e impedito ogni tentativo di discussione serio su Twitter, contribuendo notevolmente a farlo diventare quel canale fognario che è adesso, con attacchi di massa, shitstorm, insulti da terza elementare e meme imbecilli, volgari e razzisti e che, stranamente, sono SEMPRE stati tollerati dal Twitter sia pre- che post-Musk.
Tra i punti a loro favore, secondo l’autrice dell’articolo, c’erano le donazioni a favore della ‟Legione Georgiana” (ma quale, quella guidata da Mamuka Mamulashvili, quello che ha esordito a 14 anni combattendo con i ceceni nel 1994-96, poi è andato a Parigi ‟a studiare”, è tornato in Georgia in tempo per fare da ‟consigliere militare” a Saakashvili e partecipare a quella geniale operazione che fu la guerra del 2008, che poi si è trasferito in Ucraina nel 2013 ‟per sostenere EuroMaidan” e che nell’aprile 2022 ha tranquillamente dichiarato che loro non prendono prigionieri, cosa passata anche sul Corriere della Sera senza destare particolare scalpore?
Eh, quella Legione Georgiana, sì) e ad altre associazioni che li raccoglievano per acquistare materiale militare da mandare alle unità al fronte: materiale che sistematicamente, ma tu guarda le coincidenze, al fronte non ci arrivava mai, o distrutto dai russi o bloccato alla dogana o comunque impedito da una serie mirabolante di disavventure che manco John Belushi nella scena famosa con Carrie Fisher, e quindi bisognava fare altre raccolte fondi, e poi altre e altre ancora, ed essendo i NAFO, come detto prima, nella migliore delle ipotesi scemi col botto, i soldi glieli davano pure.
I NAFO erano già entrati in crisi dopo il fallimento del ‟Crimea Beach Party” dell’estate 2023 (avevano venduto i biglietti, eh, insieme a una tonnellata di merchandise. Non scherzo, e il ricavato va TUTTO all’esercito ucraino, SaintJavelin non si mette in tasca niente, giuro!) che non si era tenuto per motivi di forza maggiore tipo il fallimento totale dell’offensiva ucraina, e dopo il 7 ottobre 2023 si era avuta una prima scissione tra la leadership che sosteneva al 100% Israele (oh ma che strano!) e buona parte della base che invece sosteneva la Palestina, per cui l’entusiasmo dell’autrice dell’articolo appariva già poco giustificato, a parte il dettaglio che stiamo comunque parlando di un gruppo formatosi nel 2022 di cui si è accorta solo adesso.
Ebbene, a nemmeno UNA SETTIMANA dall’articolo sui NAFO e sulla Legione Georgiana, è venuto fuori quello che DA ANNI era evidente a tutti (tranne ai NAFO col botto, chiaramente, e all’autrice dell’articolo di Repubblica), ovvero che, incredibile!, le donazioni alla Legione Georgiana, e non solo a loro, erano tutta una truffa per spillare soldi ai gonzi – truffa peraltro smascherata da Ukraine Today, non dalle risorse putiniane.
Ora per carità, io vengo da una città a volte difficile, dove alcune persone (non tante quanto i miei amici del nord vogliono credere) fanno queste cose di mestiere, per cui ho sviluppato dei buoni anticorpi. Ma se qualcuno ti chiede dei soldi per una buona causa e ti promette di portarti la ricevuta, ma la prima volta l’ha persa, la seconda l’ha mangiata il cane, la terza è stata distrutta nell’incendio di casa sua (a proposito, gli dai altri soldi per ricostruirla?), la quarta gliel’hanno rubata i russi cattivi e da lì in poi il numero di telefono risulta inesistente, FORSE qualche dubbio ti dovrebbe venire.
A meno che, appunto, tu non sia davvero scemo col botto.
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