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                    Vietati cortei pro Palestina il 5 ottobre ma... 
                     di 
   Raffaele D'Agata
 
                   
                    
Sabato a Roma non sarà facile dopo il divieto fascista della Questura. 
Ma quale diritto abbiamo alla facilità, noi, mentre centinaia di migliaia di persone d'ogni età e sentimento sono scacciate di casa e deportate sotto minaccia di morte di fuoco, e decine di migliaia, innocenti, dilaniate nel fuoco, in un disegno di dominio e di rapina?
 Per testimoniare contro la normalità del male si avrà contro la forza, come tale soverchiante, di tutto l'impero della menzogna e dell'intrigo, sì, dell'intrigo, che verosimilmente esso  saprà ancora  praticare con il classico aiuto di pazzi  esaltati, di venduti, o di semplici suoi agenti mascherati, come per esempio gli autori dell'infame manifesto contro Liliana Segre (così come vi fu quello di almeno alcuni tra quanti resero possibile il truce "innesco" del 7 ottobre di un anno fa). 
Ma tutte e tutti, giovani o anziani, anche molto anziani come me, sappiamo ciò che comunque dobbiamo fare. Non sappiamo e non ci riguarda ciò che può accadere. 
Ciò che vogliamo, sembra, può ben poco. Sembra. Ma non importa. A presto in piazza.
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