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Wagenknecht chiede risposte sul sabotaggio del Nord Stream
di
Roberto Rizzardi
Ricordo che ai tempi la domanda che quasi tutti si ponevano, per individuare responsabilità, convenienze e finalità, era il classicissimo "cui prodest?".
Dato che molte cose si possono dire dei russi, molte pochissimo benevole, ma certo non che siano degli autolesionisti, direi che uno degli scenari più probabili potesse essere il seguente.
La Germania, in quel momento, avrebbe potuto riconsiderare la sua posizione e tornare ad approvvigionarsi dalla Russia, dato che aveva ed ha tuttora grossi problemi energetici cui poteva supplire al momento solo col carbone, che non è certo una mano santa ambientale, peggio del gas comunque, mentre l'opzione nucleare era nella fase finale di un processo di dismissione cominciato molto tempo avanti.
Il Nord Stream 2 fu fortemente voluto da Berlino a seguito delle crisi innescate dalle intemperanze ucraine di qualche anno prima, cicliche e fastidiose, che misero in forse il passaggio del gas russo sul loro territorio.
Con il gasdotto sabotato la Germania non ha avuto alcun modo di tornare sui suoi passi.
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