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Gli eroi delle quattro giornate di Napoli
di
Rita Newton
Il 27 settembre 1943 fu il primo dei giorni che passarono alla storia come le "Quattro Giornate di Napoli" in cui si espresse il coraggio di tutta la popolazione scesa in strada contro i nazifascisti.
Anche gli scugnizzi (il più piccolo di soli 12 anni) si immolarono per la nostra libertà e le loro azioni vanificarono l'ordine di Hitler di ridurre la città a "fango e cenere”.
Per essersi liberata da sola Napoli fu insignita della medaglia d'oro al valor militare mentre i giovanissimi ribelli Gennaro Capuozzo, Giacomo Lettieri e Filippo Illuminato ebbero la medaglia d'oro alla memoria, e allo scugnizzo Pasquale Formisano fu conferita la medaglia d’argento postuma.
Un esempio per gli adolescenti in cerca di eroi che spesso ritengono di aver trovato in giovani star e influencer ma anche per gli adulti di oggi che restano fermi e zitti davanti a qualsiasi ingiustizia e violazione dei diritti umani. Non che si debba insorgere in armi, ma l'inerzia si trasforma in complicità.
E una giovane adulta era Maddalena "Lenuccia" Cerasuolo, che aveva 23 anni quando scese in strada combattendo coraggiosamente insieme con cittadini e scugnizzi per liberare Napoli dai nazisti.
Cerasuolo e i suoi compagni insorti avevano circondato un gruppo di tedeschi rintanato in una fabbrica. Lenuccia bussò alla porta d'ingresso consegnando un biglietto ad un tedesco che rispose, chiedendo la resa. Quando il tedesco si rifiutò, lei si mise al riparo mentre i suoi compagni sparavano con i fucili sul palazzo. I tedeschi si arresero.
Poco dopo Cerasuolo sventò un tentativo tedesco di far saltare un ponte vitale raccogliendo quante più persone poteva per affrontare i tedeschi ed impedire loro di distruggere il ponte.
In seguito, Lenuccia, con il suo pseudonimo "Maria Esposito", o agente numero "C22", si unì al British Special Operations Executive (SOE) alla fine di ottobre 1943. Si paracadutava sulle zone da raggiungere e otteneva preziose informazioni sulla strategia tedesca.
Il 27 gennaio 2011, la giunta comunale di Napoli le intitolò quello che era prima indicato come ponte della Sanità che, sovrastando il rione Sanità, costituisce l'accesso al centro della città. La targa recita: "A Maddalena Cerasuolo, partigiana, 1920-1999".
Per rinfrescarci la memoria sulla nostra recente storia e su cosa significa sollevarsi contro la vera dittatura e l'occupazione, adulti e ragazzi dovrebbero anche vedere il bellissimo film "Le quattro giornate di Napoli", di Nanni Loy.
E forse dovremmo proiettarlo nelle scuole...
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