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                    Lo stato coloniale sta morendo 
                     di 
   Rossella Ahmad
 
                   
                    
Sentite il suo rantolo finale, vedete il suo dimenarsi in ogni direzione, come una bestia ferita che non riceve più comandi e che, quindi, si muove in maniera inconsulta, spruzzando getti di sangue  contro le pareti, sul pavimento, sugli esseri umani, per strada. Dovunque, in ogni direzione.
Io lo vedo e lo sento. Ne percepisco l'estrema irrazionalità prima ancora che l'estrema crudeltà.
Sta morendo - non ditemi che c'è qualcuno che ancora creda che esso possa sopravvivere a tutto ciò - e chiude nel sangue la sua carriera di massacratore seriale di mediorientali. 
Mediorientale. Ciò che avrebbe voluto essere e mai sarà. 
Di fronte ai ventri squarciati del Libano amato, alle immagini di puro orrore che giungono dagli ospedali di Beirut, sentiamo sì il dolore atroce dei feriti e dei parenti dei  martiri  - crudele efficacia l'ha definita qualcuno.  Ho letto anche questo, gente  - ma vediamo anche la luce della libertà che si avvicina sempre più, diventa più nitida, più reale, più a portata di mano. 
Muore e porta con sé, nella tomba degli ingiusti, questa Europa scalcagnata a cui restavano solo i diritti, e da tempo manco più quelli. Una fine miserabile, resa possibile dalla classe politica più reietta della storia, legatasi, per sua evidente incapacità ed intrinseca inadeguatezza, al carro di un impero sanguinario anch'esso nella sua parabola discendente.
Carogne putride
Morti già mille volte 
Morti dinanzi ad Hind, sei anni, crivellata di colpi mentre chiamava un'ambulanza che la venisse a salvare. 
Dinanzi al ragazzo diversamente abile lasciato sbranare dai cani dell'esercito
Dinanzi ai cadaveri oltraggiati dalle ruote dei blindati
Dinanzi ai ragazzi forse morti  presi a calci fino a farli precipitare da un tetto - ricordate sempre l'immagine di uno stivale militare che calpesta una testa umana. Una salma umana. 
Dinanzi al Congresso in piedi ad applaudire un massacratore di infanti
Dinanzi ai giovani malmenati, arrestati, picchiati in ogni città ed in ogni università d'occidente
Dinanzi alla fame ed alla sete dei bimbi di Gaza
Dinanzi al sangue che scende copioso dalle alture del Libano e si mescola a quello delle valli palestinesi fino al mare.
Voi siete morti. Il cuore era già fermo. Aspettiamo solo l'ultimo respiro.
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