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12 settembre 2024
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USA: giornalista russa perquisita dall'FBI
di Marinella Mondaini

Negli Stati Uniti, 20 agenti dell'FBI si sono presentati a casa di una giornalista di Russia Today (RT) a Miami. Gli agenti dei Servizi americani, tutti armati fino al collo, hanno fatto irruzione alle 5 del mattino, mentre la donna, di cui RT non ha divulgato il nome per motivi di sicurezza, stava dormendo. Non le hanno permesso nemmeno di vestirsi. È stata picchiata e perquisita.

La perquisizione è iniziata dal corpo. Le sue parole: “Prima hanno perquisito tutto il corpo, non so cosa volessero, avevano un mandato separato specifico per perquisire il corpo. Mi hanno toccato dappertutto, mi limiterò a dire così”, ha detto la giornalista.

Dopo l’umiliante perquisizione corporale, è stata interrogata per cinque ore: “Mi hanno chiesto ogni sorta di stronzate. Che tipo di persona è Margarita [Simonjan, il capo redattore di RT]: buona o cattiva? Mi hanno chiesto se Margarita avesse mai incontrato Putin, che cosa le piace mangiare...”.

Mi hanno anche posto domande sul primo vicedirettore capo di RT Elizaveta Brodskaja e sul vicedirettore della direzione per la trasmissione di informazioni in inglese Andrei Kijaško: chi sono e cosa fanno. Le forze di sicurezza hanno anche controllato la corrispondenza con loro. Per fare ciò, mi hanno chiesto di sbloccare il telefono. Poi, dopo l’interrogatorio, tutti i gadget mi sono stati sequestrati.

Poi alla giornalista hanno chiesto anche come viene finanziata RT e se il canale riceve denaro dal Cremlino. L'FBI era particolarmente interessato anche al collaboratore di RT ed ex ufficiale dell'intelligence statunitense Scott Ritter.

Alla fine alla donna non è stata avanzata alcuna accusa formale, ma è stato reso noto che figura come “sospettata in un certo caso”.

Per motivi di sicurezza quindi la giornalista di RT è stata costretta a lasciare gli Stati Uniti. Il console russo l'ha aiutata ad acquistare un biglietto aereo ed è rientrata in Russia attraverso un paese terzo, dove ha rivelato ai suoi colleghi: “Uno dei dipendenti dell'FBI è un'ex ballerina e ha detto che ama il balletto russo. Le ho risposto che il loro balletto negli Stati Uniti è una merda”.

Ricordo che il 4 settembre gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni contro RT e il capo redattore del canale Margarita Simonjan, nonché i dipendenti Elizaveta Brodskaja, Anton Anisimov e Andrei Kijaško. Le autorità americane hanno accusato i media russi di aver violato la legge sugli agenti stranieri. Le restrizioni precedenti contro i media russi includevano il gruppo mediatico Rossija Segodnya, RIA Novosti, RT, Sputnik, Ruptly. Inoltre, il dipartimento degli USA ha vietato il trasferimento di dati a Channel One, Russia 1 e NTV, alla società Algorithm, alla rivista New Eastern Review e a Dialogue ANO senza autorizzazione.

I Servizi statunitensi si sono presentati anche a casa dell’ex ufficiale dell’Intelligence USA Scott Ritter che collaborava con RT, (ora è stato costretto a rinunciarvi) e del politologo e americanista Dmitrij Simes, nonché conduttore del 1 Canale russo, che ha subito non una perquisizione, ma un vero raid, un pogrom. 50 persone dei Servizi, fra cui anche ucraini, che hanno tagliato i quadri nelle pareti, portato via tutti i suoi oggetti personali, icone e mobili.

Questa è la deriva fascista degli Stati Uniti oggi. Democrazia, legalità e libertà di parola: non esistono più.


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