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La borsa, la vita e la vergogna
di
avv. Fausto Gianelli
A Viareggio una facoltosa imprenditrice, derubata della borsa da parte di un clochard algerino, si è messa sulle sue tracce alla guida della propria Mercedes e, una volta rintracciato il ladro, lo ha investito sul marciapiede, "schiacciandolo contro una vetrina e passando sul suo corpo con il proprio SUV almeno tre volte, per poi scendere e recuperare la propria borsetta, lasciando agonizzante a terra il ladro, che è poi morto" (ricostruzione della Polizia).
Sarà il processo a stabilire la pena corretta per la signora, attualmente imputata di omicidio volontario.
Quello che è più interessante è che sotto la notizia dell'episodio la stragrande maggioranza dei commenti degli eccitati italiani è di applauso e consenso verso l'omicida, acclamata come un'eroina.
In una trasmissione della radio di Confindustria, che di questo schifo è da sempre l'emblema (La Zanzara), il conduttore Giuseppe Cruciani ha commentato: “Qualsiasi reato abbia commesso, voglio comunque abbracciare la signora di Viareggio che è stata scippata, ha inseguito con la macchina lo scippatore e lo ha investito”.
Siamo diventati un Paese che fa paura.
 
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