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04 settembre 2024
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Harris e Trump non sono uguali rispetto alla guerra
di Leonardo Masella

Non mi preoccupa che la campagna di stampa forsennata a favore della Harris e contro Trump faccia breccia nella nostra popolazione. Questo lo do per scontato. Né mi preoccupa che faccia breccia a sinistra e anche fra i residui della sinistra cosiddetta radicale. Anche questo lo do ormai per scontato dopo aver visto passare stormi di merli che sostenevano il fronte delle sinistre francesi per non fare arrivare il nazifascismo in Francia (ahahahah...)

Quello che mi rifiuto di dare per scontato è che anti-imperialisti consapevoli delle falsità mass-mediatiche occidentali concorrano indirettamente e in buonissima fede alla campagna per la Harris, negando le differenze sulla guerra in Ucraina fra la Harris e Trump, perfino nello stesso giorno in cui la prima urla la tesi della guerra permanente dell'America a tutto il mondo, e il secondo commenta, come noi, che "se vincesse Kamala ci porterebbe alla terza guerra mondiale".

Lo so benissimo che questa è propaganda elettorale. Lo so benissimo che anche Trump è un imperialista, come tutti i presidenti americani. Lo so benissimo che non c'è da fidarsi, che servono i fatti e non le parole, eccetera, eccetera. Ma ci si dimentica che Trump i fatti li ha già prodotti durante la sua presidenza. Ha persino fatto la pace col presidente coreano, cosa non tanto facile, vi ricordate?

Perché ci si dimentica che i Democratici gli fecero l'impeachment per farlo dimettere non a caso nominato "RUSSIAGATE"? E a chi dice: "tanto sono uguali", non solo invito a cogliere anche le più piccole differenze fra i nostri avversari, nel solco della lezione di Lenin, soprattutto a un passo da una terza guerra mondiale, ma invito anche a non dimenticare che solo un mese fa Trump è scampato miracolosamente a un attentato che puntava a ucciderlo.

O no ? Già dimenticato? I nostri mass-media fanno finta di dimenticarlo e così la massa di creduloni dimentica. Ma noi? E domando: chi voleva ucciderlo? Lo spirito santo? E perché volevano ucciderlo? Perché è anti-femminista? Mi appello agli antimperialisti a fare funzionare il cervello. Io lo dico chiaramente (è il momento di dire quel che si pensa senza troppa tattica, se non ora quando ?): se fossi negli Usa, voterei per il nipote di Kennedy che proprio ieri ha deciso di ritirarsi e di sostenere Trump.

E in Italia gli antimperialisti non solo non dovrebbero sostenere la Harris, ma - del tutto controcorrente non solo rispetto alla sinistra ma anche rispetto al pavido governo Meloni - dovrebbero sostenere Trump.

Capisco che per una certa sinistra sinistrata sia una rivoluzione culturale, ma per rigenerare la sinistra italiana ed europea ci sarebbe bisogno proprio di una rivoluzione culturale, non di una aspirina. E la rivoluzione culturale non è ovviamente di sposare Trump e la destra mondiale, che rimane - come ho scritto 30 righe fa - un nemico, ma di finirla per sempre con la mentalità bipolare destra-sinistra e posizionarsi sulla base dei contenuti e solo dei contenuti.


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