Mafia: oltre 600 vittime in 6 anni
di Pino Maniaci

Diciassette colpi, quasi tutti andati a segno. Venne assassinato così Domenico Catalano, un ragazzo di sedici anni in vacanza a Reggio Calabria dai nonni.

Era il primo settembre del 1990, si trovava a bordo di un motorino quando venne travolto da una scarica di proiettili sparati da un commando di killer.

Domenico era figlio di un imprenditore edile, originario di Reggio Calabria, che per lavoro si era trasferito a Roma.

Una famiglia di lavoratori, che trascorreva le estati al sud: erano gli ultimi giorni di mare e sole, da lì a poco sarebbero tornati nella capitale, dove il giovane frequentava l'istituto professionale.

Ma quella sera un commando di killer spezzò la sua vita, il suo futuro, per sempre. La sua colpa? Indossava una maglietta a righe proprio come il reale obiettivo dell'agguato.

Domenico venne assassinato come un boss perché scambiato per un altro.

L'ennesima vittima di una spietata guerra di mafia che dal 1985 al 1991 fece oltre seicento morti.

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