Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
24 luglio 2024
tutti gli speciali

Rapporto UE sullo stato di diritto: bacchettate al governo Meloni
di Elisa Fontana *

Ursula Von der Leyen ha finalmente dato il via libera alla pubblicazione del Rapporto sullo stato di diritto nell'Unione Europea, che aveva stoppato fino alla sua rielezione per non compromettere gli eventuali voti di Meloni, per i rilievi in esso contenuti e riguardanti l'Italia. Visto come è andata a finire Von der Leyen si poteva risparmiare la fatica, ma tant'è.

E, dunque, nel rapporto si comincia con un perentorio “nessun progresso” sulla protezione dei giornalisti, anzi. L'Unione Europea chiede all'Italia di procedere alla riforma della diffamazione, della tutela delle fonti e del segreto professionale, facendo attenzione “che non ci siano impatti negativi sulla libertà di stampa” e sulla protezione dei giornalisti.

E su quanto ci tenga questo governo alla libertà di stampa e alla protezione dei giornalisti basterà chiedere a Ignazio La Russa e Andrea Joly.

Ma il Rapporto non si ferma qui. C'è tutto uno sciorinare di dati che fa concludere che «sono stati segnalati casi di aggressioni fisiche, minacce di morte e altre forme di intimidazione che continuano a sollevare preoccupazioni sulla sicurezza dei giornalisti in Italia». Che, ne converrete, è una splendida medaglia da appuntarsi al petto.

E' finita? Ma nemmeno per sogno. Si paventa il rischio che le dichiarazioni pubbliche di governi e politici possano incidere sulla fiducia nel pubblico nell'indipendenza della magistratura. Dire che i giudici sono comunisti quando fanno una ordinanza contro il governo, ad esempio, non è degno di uno Stato di diritto.

Fare un uso eccessivo ed immotivato di “procedure legislative accelerate o a decreti urgenti” non è degno di uno Stato di diritto. E noi, modestamente, abbiamo un governo con una solidissima maggioranza che ha polverizzato tutti i record precedenti in materia di decretazione d'urgenza.

Ma la via crucis non è finita. Anche la riforma Nordio che abolisce il reato di abuso d'ufficio e sbiadisce il reato di traffico di influenze lede lo stato di diritto. Non solo perchè impedisce di individuare frodi e corruzione, ma soprattutto perchè questi due reati fanno parte delle convenzioni internazionali e la loro abrogazione impedisce una lotta globale alla corruzione.

Ci sarebbe anche un capitolo dedicato alle profonde preoccupazioni sia per la riforma del premierato che per l'assetto della RAI e della informazione pubblica, ma ve li risparmio, sarebbe una presa in giro parlare di informazione pubblica rispetto ad una televisione padronale e di semplice riforma di fronte ad un tentativo di svolta autoritaria.

Ma ne parleremo a lungo e senza remore, ovviamente.

* Coordinatrice Commissione Politica e Questione Morale dell'Osservatorio


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale