GB: Starmer seppellisce piano Ruanda per gli immigrati
di Aurora Gatti

Nella prima conferenza stampa da primo ministro britannico Keir Starmer ha annunciato la fine della controversa politica di deportazione in Ruanda introdotta dal precedente governo conservatore.

Il piano per inviare i richiedenti asilo a Kigali è stato ufficialmente abolito e Starmer ha sottolineato il suo impegno a porre fine a quelle che ha descritto come misure di immigrazione inefficaci e disumane. "Il piano del Ruanda era morto e sepolto prima di iniziare. Non è mai stato un deterrente", ha detto a Downing Street.

Ha indicato il numero record di migranti che hanno attraversato la Manica nella prima metà del 2024 come prova del fallimento di questa politica. "Le probabilità erano di non andare e di non essere processati, e quindi di restare qui, in un alloggio a pagamento, per un periodo molto, molto lungo. Ha avuto l'effetto completamente opposto e non sono disposto a continuare con espedienti che non funzionano" Non fungere da deterrente", ha aggiunto.

Il Partito Laburista si era impegnato a fermare il piano di deportazione dal Ruanda “il primo giorno” se eletto, sostenendo che la politica non solo era inefficace ma costosa e disumana. L'amministrazione Starmer è ora concentrata sull'affrontare le cause profonde dell'immigrazione clandestina e sul miglioramento del sistema di asilo del Regno Unito.

Per frenare gli attraversamenti della Manica, Starmet ha delineato una strategia che prevede l'assunzione di investigatori specializzati e l'utilizzo dei poteri antiterrorismo per smantellare le bande di trafficanti che facilitano i viaggi.

Il partito laburista prevede di reindirizzare i fondi attualmente stanziati per il programma del Ruanda verso attività di controllo. Il partito ha proposto di istituire un nuovo “Comando per la sicurezza delle frontiere” per perseguire le bande che gestiscono rotte di piccole imbarcazioni e rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza con l’UE.

Inoltre, il Labour intende conferire alla polizia il potere di perquisire individui sospettati di traffico di esseri umani e concedere nuovi poteri per monitorare i loro conti finanziari.

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