Telemeloni invece che la Storia
di Lina Iaquinto

Mentre vari sedicenti intellettuali, giornalisti, opinionisti e cucuzzari vari ci esortano a non temere un pericolo di ritorno al fascismo, che Meloni e la sua ciurma sarebbero sempiterni modelli di democrazia compiuta (nel senso di finita), che la censura non esiste, che telemeloni non è telemeloni, ieri sera a Porta a Porta è andata in scena una sfuriata di Vespa ai danni di Furfaro che si scandalizzava - giustamente - che quel fenomeno di Vannacci descrivesse la fascistissima Decima Mas come gloriosa colonna della storia d'Italia, alla stregua di Mussolini, lo statista.

L'argomentazione portata da vespa è che è doveroso ascoltare in religioso assenso ciò che dice uno che ha preso mezzo milione di voti! A quel punto sarebbe stato salutare un sontuoso: e allora?

Il fatto che mezzo milione di italiani abbia votato questo fenomeno non annulla il dato storico delle vergognose azioni di feroce violenza che la Decima Mas commise contro gli italiani! E il fatto che raccontarla diversamente sulla rete più seguita della RAI dovrebbe aprire un rapido dibattito con accompagnamento veloce del conduttore verso l'uscita.

In questi ultimi mesi appare sempre più chiara la ragione per cui è stato eliminato dai programmi scolastici italiani lo studio della storia.

Comandare un popolo che non sa niente del suo passato, anche recente, è attività più semplice, specie se al governo non c'è niente di meglio da mettere che una premier totalmente inadeguata al ruolo di governo.