Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
10 giugno 2024
tutti gli speciali

Europee: prima di tutto no alla guerra!
di Sandro Valentini

Se la priorità assoluta è il no alla guerra allora in Europa non avanza un'onda nera ma un'onda di pace. Solo i cd. progressisti, più o meno guerrafondai, vedono un'onda nera. Si impegnassero nella lotta contro la guerra, meno armi più stato sociale, più salari, allora farebbero il loro mestiere di progressisti e conquisterebbero i consensi che non hanno.

Questo schema di destra e di sinistra ha sempre meno senso. La pace prima di tutto!

I commentatori mettono in perfetta malafede in evidenza che si è confermata una maggioranza Pp e Pse in Europa. Certo, sulla base dei numeri, questa maggioranza sulla carta esiste. Ma un forte accento va messo sulla Germania e la Francia dove i due governi guerrafondai sono stati duramente sconfitti, sono letteralmente crollati in termini di consensi e sono state premiate le opposizioni di sinistra ma soprattutto le forze sovraniste di destra contrarie alla guerra. Un risultato dunque molto positivo per il quale brindare.

Altri risultati significativi in ordine sparso: il successo del partito comunista greco protagonista nel paese delle lotte contro la guerra, la marea di voti a Orban in Ungheria, l'affermazione chiara in Austria delle forze che ne rivendicano la sua neutralità, l'ottimo risultato della sinistra in Belgio e in Finlandia, la tenuta dei socialisti spagnoli, uno dei pochi partiti della famiglia del Pse su posizioni un po' più avanzate e la tenuta della maggioranza che sostiene Fico in Slovacchia.

Tutti sanno che a prescindere dai gruppi parlamentari europei molto fluidi sul tema della guerra e della pace vi è una divisione trasversale tra destra e sinistra. Con queste elezioni il partito della pace si è notevolmente rafforzato. La Nato, la Cia e Biden non saranno contenti di questo risultato, Putin al contrario molto.

In Italia si è registrato un risultato negativo anche se i Calenda, i Renzi e le Bonino non hanno superato il quorum. Due delle formazioni più guerrafondaie non saranno presenti nel Parlamento europeo.

Ma il dato non compensa la negatività del voto. Intanto il 51% degli italiani non è andato a votare e questo clamoroso dato non è assolutamente evidenziato e copre lo scarso consenso dato ai partiti. Il 28% di Fdi andrebbe calcolato sul 49% di quelli che sono andati a votare. E ciò vale per tutte le liste.

Comunque la maggioranza di centrodestra più cauta sulla guerra - lo ha sottolineato anche Putin - esce più forte dal voto. Bene il PD che ha fagocitato i suoi cespugli moderati e bene Fi. Queste due formazioni del resto erano le più motivate dal voto. Il loro elettorato prevalentemente di nuova borghesia finanziaria si riconosce pienamente in questa UE della finanza. Bene anche purtroppo Asv, cartello organico al Pd che lo copre a sinistra.

Male o malissimo 5 Stelle e Ptd. Un vero disastro! Una riflessione molto in profondità alle due liste si impone. Troppi errori e valutazione errate si sono fatte. Troppi tatticismi. Ora si pagano con gli interessi le conseguenze.

Per ora mi limito a dire che in Italia, in assenza di un vero movimento contro la guerra con una sinistra sempre più sinistrata e un 5 Stelle molto indebolito che rischia la totale subalternità al PD, siamo costretti a confidare nella moderazione del governo per un negoziato di pace vera con la Russia. È proprio triste la nostra situazione! Ma questa è la realtà.


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale