Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
09 giugno 2024
tutti gli speciali

Ecco dove cercare
di Rinaldo Battaglia *

Il 9 giugno 1937, nei pressi di Bagnoles de l'Orne, una piccola cittadina francese dove si erano rifugiati, i fratelli Carlo e Nello Rosselli caddero vittime in un agguato teso loro da alcuni sicari del gruppo fascista 'La Cagoule', una formazione eversiva di destra francese legata al Duce e su mandato, forse, dei servizi segreti fascisti e di Galeazzo Ciano in particolare. Vennero massacrati a colpi di arma da fuoco e – per esser sicuri dell’esito finale – anche con ulteriori coltellate, come nel caso di Nello.

Ma chi erano? Carlo e Nello Rosselli ancora prima della marcia su Roma (a quel tempo avevano poco più di vent’anni) erano convinti antifascisti e strada facendo, con la maturità, non fecero che rafforzare le loro convinzioni. Ma il fascismo era violento e criminale sin dalla sua nascita. Subirono pertanto frequenti arresti, numerose aggressioni, continue devastazioni della loro abitazione fiorentina, minacce ed ammonizioni da parte della polizia. Fu in quel contesto di opposizione che conobbero anche Giacomo Matteotti e Piero Gobetti, altri martiri uccisi perché contrari al regime di Mussolini.

Nel 1926, Carlo Rosselli – il maggiore, aveva allora 27 anni - fondò insieme a Pietro Nenni il settimanale di ispirazione socialista ‘Quarto Stato’ ove chiaramente accusava il regime e si dava spazio a speranze di lotta. Ma con le leggi ‘fascistissime’ questo fu totalmente e rigidamente vietato: venne arrestato, processato e assegnato al confino nell'isola di Ustica, assieme al fratello Nello, e successivamente a Lipari.

Al processo, che si aprì il 9 settembre, Rosselli si difese attaccando il regime: «il responsabile primo e unico, che la coscienza degli uomini liberi incrimina è il fascismo [...] che con la legge del bastone, strumento della sua potenza e della sua Nemesi, ha inchiodato in servitù milioni di cittadini, gettandoli nella tragica alternativa della supina acquiescenza o della fame o dell'esilio».

Poco dopo a Lipari verranno confinati altri giovani oppositori, come Fausto Nitti ed Emilio Lussu. Con questi due, il 27 luglio 1929 Carlo riuscirà ad evadere e rifugiarsi in Francia. Qui diventerà punto di riferimento dell’antifascismo italiano e fonderà e dirigerà il movimento "Giustizia e Libertà", vero ‘faro’ nella lotta contro Mussolini e il suo regime. Nel 1936 allo scoppio della guerra civile spagnola, andrà a combattere nelle Brigate internazionali, contro i franchisti e resterà ferito a Monte Pelato.

Sarà in Spagna, in un discorso a Radio Barcellona il 13 novembre 1936, che Carlo Rosselli pronuncerà la frase che poi diverrà il motto degli antifascisti italiani: "Oggi qui, domani in Italia": «È con questa speranza segreta che siamo accorsi in Ispagna. Oggi qui, domani in Italia. Fratelli, compagni italiani, ascoltate. È un volontario italiano che vi parla dalla Radio di Barcellona. Non prestate fede alle notizie bugiarde della stampa fascista, che dipinge i rivoluzionari spagnuoli come orde di pazzi sanguinari alla vigilia della sconfitta.»

Nel frattempo, Nello venne nuovamente arrestato e confinato a Ponza. Qualche mese dopo riuscì ad espatriare e raggiungere in Francia il fratello Carlo, rientrato dalla Spagna per curarsi proprio a Bagnoles de l'Orne. E sarà lì che gli uomini del Duce agiranno.

Era arrivato il momento di fermarli, stavano diventando troppo di ostacolo alla propaganda Duce e ai suoi disegni di gloria. Era il giugno 1937, tre anni dopo l’Italia entrerà in guerra e sarà la più grande catastrofe della nostra Storia. Ma…"quello che aveva fatto anche cose buone"…aveva già eliminato o incarcerato chi aveva previsto il tragico oroscopo del nostro paese. Era il giugno 1937, sei anni dopo ci sarà anche da noi la guerra civile per liberarsi dal fascismo come in Spagna e si capiranno meglio le parole di Carlo Rosselli: "Oggi qui, domani in Italia".

Ma - da noi - non tutti ancora oggi la pensano così. Basta guardarsi attorno nella miseria storica del nostro paese e nella disonestà intellettuale dei nostri politici, tra saluti romani, memorie false della X Mas, esaltazioni di assassini e criminali.

Poi, a Roma c'è chi sta tuttora cercando la ‘matrice’ del fascismo. Forse studiando la Storia, da almeno 87 anni, credo che a Bagnoles de l'Orne si possano trovare degli indizi utili per la propria ricerca.

9 giugno 2024 – 87 anni dopo

* Coordinatore della Commissione Storia e Memoria dell'Osservatorio


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale