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Berlinguer e i palestinesi
di
Viola Fiore
Nel giugno 1984, a Roma, Yasser Arafat partecipò ai funerali di Enrico Berlinguer, morto l'11 giugno dopo essersi sentito male ad un comizio il 7 giugno.
I loro rapporti erano amichevoli. Molte sono le fotografie che li vedono insieme.
Nel 1982, durante l’assedio di Beirut in cui la sede dell’OLP fu oggetto di bombardamenti israeliani, Berlinguer aveva cercato per tutta la notte Arafat al telefono, per sapere se stava bene.
"Quella telefonata di amicizia fu uno dei più grandi gesti di solidarietà che ho mai ricevuto nella mia vita — disse poi il leader dell'OLP - lo porterò sempre nel cuore". In seguito Arafat viene invitato dal PCI alla Festa Nazionale dell’Unità.
Peraltro, Berlinguer aveva più volte sostenuto il diritto della Palestina ad avere un proprio stato, e aveva criticato aspramente i governi di Israele per le loro azioni violente.
Enrico Berlinguer fu l'artefice dei colloqui fra OLP e sinistra israeliana, in cerca di alleanze che sostenessero i diritti dei palestinesi.
Sulle vicende palestinesi si ricordano queste parola di Berlinguer:
"Il fatto che i palestinesi si esprimano anche in forme terroristiche, e come tali da respingere e da condannare, non può far dimenticare il dramma di questo popolo senza territorio, senza stato, privato di identità nazionale, e non può far dimenticare le responsabilità di coloro, agenti dello stato di Israele che cercano di cancellare questa realtà con i metodi della repressione e della rappresaglia di massa.
Il fatto che molti degli atti dei paesi arabi sono criticabili non può far dimenticare che Israele occupa militarmente e illegittimamente grandi estensioni dei loro territori. Questo deve cessare. Il nostro augurio è che al più presto lo stesso popolo di Israele si renda conto che il suo stesso interesse richiede l’abbandono di ogni pretesa e una politica che sappia realizzare dentro e fuori lo stato di Israele forme di collaborazione e di convivenza con gli arabi." (1 ottobre 1972)
Dopo il massacro di Sabra e Chatila, nel settembre 1982, Berlinguer disse "Siamo di fronte a qualcosa di mostruoso che suscita raccapriccio ed esecrazione. Questa furia omicida ricorda le nefandezze dei nazisti. E sia chiaro: sono ostile all’antisemitismo come a qualsiasi altra forma di odio razziale, compreso quello di cui appaiono pervasi gli attuali governanti di Israele".
Inoltre cerò di spingere sul governo italiano e quelli europei a sostenere la popolazione palestinese abbandonata inerme nei campi profughi libanesi. Da quella azione nacque la missione internazionale in Libano con l'intento di far rispettare gli accordi sulla protezione dei civili palestinesi che Israele aveva infranto.
Chissà cosa avrebbe detto oggi Berlinguer. Chi pretende di essere suo erede dovrebbe rifletterci, per quello che sta accadendo a Gaza e per ciò che accade in Ucraina.
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