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Quei ragazzi siamo noi
di
Francesco P. Esposito *
Negli ultimi anni la politica ha abbandonato l'urgenza di combattere il terrorismo, ha dimenticato di contrastare le mafie, la corruzione, i crimini finanziari e si è rivolta verso una categoria più grande e indefinita fatta di piccoli criminali, consumatori di droga, stranieri non in regola con i documenti, prostitute, ladri di poco conto.
Ci ripetono che quella paccottiglia di umanità sia lo schifo di oggi, i nemici da togliere di mezzo.
Questo sentimento ha corrotto Operatori delle Forze dell'Ordine - a dire il vero la minoranza - forse giovani, forse culturalmente inadeguati, forse marci dentro, che con una ferocia inaudita hanno ucciso a calci, pugni, manganellate tanti ragazzi.
Quei ragazzi colpevoli di ricordarci che ciascuno di noi, forse in meno tempo di quello che si pensa, può dare ascolto al lato oscuro del proprio cuore.
Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva siamo noi.
Anche a noi può accadere di essere uccisi dallo stato, nessuno si senta salvo.
* Criminologo forense, Componente del Comitato Tecnico-Giuridico dell'Osservatorio
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