|
Roccella, le contestazioni si accettano
di
Santina Sconza
Da sempre ministri e ministre sono stati contestati mai nessuno con arroganza si è alzato ed è andato via.
Le contestazioni ci sono sempre state, fu contestato Aldo Moro, Enrico Berlinguer, a Catania Elena Boschi quando era ministra, sono stati contestati anche sindacalisti ma nessuno si è alzato ed è andato via.
Ministra Roccella, lei forse è una delle poche intellettuali che c'è in questo governo, figlia di una femminista e di un deputato radicale che fece della sua vita la lotta per i diritti insieme a Pannella.
Lei stessa si fa portavoce in quegli anni di molte battaglie femministe, per l'aborto, contro la violenza sulle donne, per la modifica del diritto di famiglia e per le pari opportunità, oggi è ministra di un governo oligarchico che fa del conservatorismo la sua crociata.
Lei è stata contestata dagli studenti? Il diritto alla contestazione è suggellato dalla costituzione agli articoli 17 e 21, lei è una ministra ed ha il dovere di ascoltare le rimostranze degli studenti su leggi o altro che voi volete imporre a colpi di decreti senza ascoltare chi vi ha eletto.
Lei non è stata messa per volontà divina ma è stata indicata dalla Meloni come ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. Il giorno successivo ha giurato sulla Costituzione.
Lei è stata eletta dai cittadini italiani, la sua una vittoria risicata, dopo aver negli anni cambiato casacca mille volte, finalmente nel collegio plurinominale della Calabria in Fratelli d'Italia.
La femminista delle grandi battaglie diventa ministra di un governo di estrema destra tradendo così la sua famiglia, il partito radicale e lo stesso Pannella, lo ha affermato lei che a farle lasciare il Partito Radicale fu, fra l'altro, il comportamento di Marco Pannella, che le ingiunse di pagare il contributo annuale al partito o di dimettersi da esso.
Lei è stata contestata poco prima che parlasse agli Stati Generali della Natalità da un gruppo di 50 studenti e studentesse dei collettivi transfemministi Aracne. Hanno gridato “Sul mio corpo decido io”. “Fuori i Pro Vita dai consultori” e non appena ha preso la parola sono partiti i fischi e sono cominciati cori che hanno bloccato il dibattito.
Poi una delle manifestanti è stata prima invitata sul palco a parlare ed è stata poi a sua volta interrotta dall’organizzatore e lei ministra Roccella ha deciso quindi di lasciare il palco e l’auditorium parlando di “censura”, nonostante avrebbe potuto continuare.
La "censura " mia cara ministra l'ha fa lei e il suo governo, lei che rifiuta la richiesta di confronto con i sindaci di centrosinistra sulla circolare del ministro Piantedosi che vieta ai sindaci le trascrizioni anagrafiche degli atti di nascita dei figli nati all'estero, sostenendo che la circolare sarebbe una semplice applicazione della legge.
Lei rifiuta sempre il confronto questa è censura, lei non ha la stoffa per fare la ministra, è solo una livorosa che vuol far pagare agli studenti il suo odio contro Pannella e il partito radicale.
Lei è semplicemente una donna che non ha superato l'abbandono del padre putativo e che vuol far pagare alle donne il loro non essere madri e agli studenti il diritto di contestare.
Soddisfatta di aver fatto identificare gli studenti che sono stati trattenuti dalle forze dell'ordine all'Auditorium Conciliazione per un controllo dei documenti?
Sa che le dico che lei potrà avere la solidarietà dal Presidente della Repubblica e dei ministri di estrema destra ma sicuramente non avrà quella di noi donne e ragazze che dobbiamo subire sul nostro corpo le vostre leggi antiliberali.
VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU COSTITUZIONE
Dossier diritti
|
|