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Caso Roccella: il vittimismo della destra
di
Armando Reggio
L'estrema destra chiama censura il dissenso democratico, mistificandone i significati: la censura è dell'autorità costituita, il dissenso del popolo. Se solo studiassero...
Il vittimismo: consolidata tattica della destra!
Infatti...
Non è censura eliminare il programma 'Insider' di Roberto Saviano! Adesso la RAI lo reinserisce nei palinsesti, non già per apprezzabile ripensamento, ma considerando il 'danno erariale' per l'azienda, che altrimenti dovrebbe risarcire l'autore e gli inserzionisti pubblicitari.
Non è censura aver vietato ad Antonio Scurati di leggere il suo monologo antifascista!
E, conseguentemente, non è censura recapitare una “lettera di chiarimento” a Serena Bortone. Lettera preceduta dall'annuncio di un provvedimento disciplinare nei suoi confronti, solo perché il 20 aprile ha pubblicato un post "contrario alla 'policy' (ma la Meloni non difendeva la 'purezza' della lingua della nazione minacciata dagli anglismi?!) e lesivo dell’immagine della RAI".
Non è censura aver fatto sparire i docufilm su don Andrea Gallo e Mimmo Lucano!
Non è censura aver zittito Ghali, che aveva osato definire "genocidio" quello che genocidio è, perpetrato da Israele sul popolo palestinese!
Non è censura né orchestrata e minatoria repressione manganellare sistematicamente gli studenti, che protestano contro il genocidio in Medio Oriente, gli accordi interuniversitari e l'esasperante classismo dell'istruzione!
Non solo: identificarli, pur non indiziati di un qualsivoglia delitto.
È censura, invece, aver contestato alla 'Federico II' di Napoli Maurizio Molinari, a cui non mancano palchi e microfoni televisivi!
Ed è censura contestare la ministra Roccella (ancor più "visibile" per il ruolo ministeriale), che, rappresentando le istituzioni - e, quindi, tutti i cittadini - può affermare che l'aborto "purtroppo è un diritto" e considerare, quindi, legittimo che i "pro-vita" - associazione di parte e non certo di professionisti in posizione neutrale - partecipino ai colloqui nei consultori.
Agli 'Stati Generali della Natalità' organizzati dalla 'Fondazione per la Natalità' in collaborazione con l’ISTAT nell'Auditorium della Conciliazione a Roma, la signora si è sentita censurata... e ha abbandonato il palco.
È che oggi, nel 2024, bisogna rispolverare gli slogan degli anni '60 e '70!
Li hanno gridati le attiviste di 'Aracne' e 'Artemis':
"Sul mio corpo decido io". E i cori contro i provita: "Fuori dai consultori!".
E ancora: "Ci dicono di fare figli in questo mondo, quando c'è un conflitto e muoiono i bambini e non ve ne frega niente".
E la libertaria signora Roccella (un tempo radicale!) le ha amabilmente blandite: "Ragazzi, ma noi siamo d'accordo, nessuno ha detto che qualcun altro decide sul corpo delle donne. Ed è per questo che siamo qui perchè oggi le donne non decidono fino in fondo, liberamente, se vogliono avere figli. Abbiamo questo problema".
Una contestazione 'al governo patriarcale', che, dunque, per la signora è stato un atto di "censura", tanto da alzarsi e andarsene.
E i colleghi si adeguano: oggi Giorgetti non sarà presente e Valditara ha chiesto di non trasmettere il suo intervento video.
Come sono solidali fra loro i ministri della Meloni: encomiabili!
"Voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione", ha prontamente affermato il Presidente Mattarella da Milano, che sembra abbia telefonato alla Roccella per manifestarle la propria solidarietà.
Come non poter concordare con il Presidente, che, da garante della Costituzione, ammonisce chiunque intenda attentarle, quali che siano il contesto e le posizioni politiche?!
La Meloni, opportun(istic)amente, non si è lasciata sfuggire il ghiotto pretesto quirinalizio: "Show ignobile! Si riempiono la bocca delle parole libertà (plurale?!), ma poi amano la censura e impediscono ad una donna di parlare".
Già, censura!
Già, a una donna!
E, giusto per riferire il cosiddetto 'pastone' di novecentesca memoria, Conte dixit: "Impedire di far parlare qualcuno è sempre negativo". E Renzi: "Chi ha impedito alla Roccella di parlare è un violento".
Angelo Bonelli precisa: "Contestare è alla base della democrazia" e Laura Boldrini: "Il dissenso non è censura, anche se è sbagliato non far parlare"!
Al 'Salone del libro' di Torino, tuttavia, accade qualcosa: domenica prossima Sgarbi non presenterà il suo ultimo libro su Michelangelo, poiché, da buon pregiudicato, la Meloni lo candida all'Europarlamento.
Il motivo lo ha limpidamente esposto Annalena Benini, direttrice del Salone: "Seguiamo le regole della campagna elettorale. Quindi, i politici candidati - mi sembra anche una questione di eleganza - non possono presentare i libri".
Ricorderemo che proprio al Salone, lo scorso anno, proprio la Roccella fu contestata, come è sanamente previsto e - direi - augurabile - in un Paese democratico.
E, neanche a dirlo, i neofascisti suoi sodali, si diedero ai soliti piagnistei vittimistici.
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